Addio a Giovanni Tritapepe, l’ultimo partigiano della rivolta del 6 ottobre 1943

Nel 1943 aveva 19 anni ma non ha avuto paura di imbracciare le armi, scendere in strada e combattere i tedeschi insieme agli amici di allora. È morto ieri a 98 anni, a Sulmona, Giovanni Tritapepe, ultimo partigiano ancora in vita, 79 anni dopo rivolta. 

Giovanni Tritapepe

«Ho combattuto non perché ero iscritto a qualche associazione o movimento – aveva raccontato in occasione delle celebrazioni per il 75esimo anniversario della rivolta lancianese – ma perché me lo sentivo dentro, perché avevo sofferto e volevo fare qualcosa». Con la voce tremolante, così Tritapepe aveva raccontato delle battaglie, di armi, fucili e bombe presi per difendersi e attaccare, da dietro le mura delle Torri Montanare, con l’amico Vincenzo Bianco che gli diceva «non mi lasciare qua da solo, non fare il vigliacco».

«Dopo della sparatoria alle Torri Montanare, ho deciso di tornare a casa, vicino San Nicola – ha ricordato ancora – e dalla finestra della mia camera, ho visto i tedeschi rincorrere i miei compagni Bianco e Calabrò, farli inginocchiare e scaricare un’infinita serie di colpi di mitraglia proprio sulle loro teste, li ho visti morire davanti i miei occhi».

Con lui è andato via l’ultimo partigiano della rivolta di Lanciano. Era nato il 12 luglio 1924. Partigiano Combattente matricola. N. 181 «Ancora una volta grazie Giovanni, – scrive la presidente dell’ampi sez. di Lanciano “Trentino La Barba”, Maria Saveria Borrelli – perché, come scrivemmo nella pergamena che ti consegnammo, non sei rimasto indifferente, hai aderito prontamente con coraggio alla lotta appena udite le prime fucilate unendoti agli altri che già combattevano». Un combattimento che, appena quattro anni fa, ha ricordato con lo stesso sgomento, commozione e orgoglio per aver partecipato in prima linea a una delle pagine più gloriose della città che le hanno regalato la medaglia d’oro al valor militare. Una medaglia che, a tutti gli effetti, è anche sua.

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