Feola, Serafini, Santoro, Lalli: al Premio San Michele trionfano arte, cultura e tradizioni abruzzesi

Si è da poco concluso a Vasto il fine settimana dedicato alle feste patronali che ha portato con sé un mix di eventi musicali e culturali. E proprio per celebrare la cultura e le tradizioni abruzzesi, giovedì 29 settembre si è tenuta la cerimonia di consegna della ventiseiesima edizione del tradizionale Premio San Michele. Quattro gli “illustri vastesi” che hanno ricevuto il Premio quest’anno: il professor Francesco Feola, la professoressa Lucia Serafini, il poeta dialettale Osvaldo Santoro e il diplomatico della Santa Sede, monsignor Mauro Lalli. Il tutto si è svolto nella prestigiosa cornice della Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, alla presenza del sindaco Francesco Menna, degli assessori Nicola Della Gatta e Anna Bosco, di un numeroso ed attento pubblico che ha partecipato con estrema attenzione.

«La serata – spiegano gli organizzatori – è stata condotta da Paola Cerella, impagabile e precisa nel suo ruolo di presentatrice, e ad allietarla con brevi stacchi musicali dal maestro Maria Del Bianco al Pianoforte, da Sara Panicciari al violino, da Francesca Fecondo al flauto traverso e Micaela Fecondo all’Arpa. Non poteva mancare un omaggio a Vasto con il coro “Le voci del vastese” che, sempre diretto dal Maestro Del Bianco e dalle giovanissime Sara, Micaela e Francesca questa volta al piano, hanno eseguito la Scaffette e, alla fine della serata, Vola, Vola, Vola». Nel corso della serata monsignor Lalli, uno dei vincitori del Premio, ha tenuto una lectio brevis dal titolo “La promozione della pace: cuore dell’azione diplomatica della Santa Sede”.

Curricola di tutto rispetto quelli dei quattro vincitori del Premio San Michele, di cui i promotori raccontano “in pillole” le carriere. Acuto osservatore del mare e delle genti dell’Adriatico, con il suo “Paranze, fatti, dati e miti”, il professor Francesco Feola è, con “La Casa di Làgosta”, un punto di riferimento sulla marineria in generale ed abruzzese in particolare. L’intervista a Feola è stata l’occasione per parlare del mare, dei rapporti tra le due sponde dell’Adriatico, temi ch’egli conosce bene per averlo traversato in lungo e in largo per molti anni. Eclettico personaggio, interessato alla Storia dell’arte, pittore, scultore, musicista, passione, quest’ultima, che continua a coltivare. Vera e propria ambasciatrice dei Beni Culturali abruzzesi rappresentati attraverso le numerose pubblicazioni dedicate al Restauro ed alla Conservazione con particolare attenzione all’architettura locale, la professoressa Lucia Serafini è docente ordinario di Restauro Architettonico nei Dipartimenti di Architettura e Ingegneria dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Oltre che nei corsi tenuti in facoltà ha svolto e svolge attività didattica in scuole di specializzazione e master di primo e secondo livello, sia in Italia che all’estero. Vanta all’attivo numerose pubblicazioni di studi dedicati, all’Abruzzo, alla ricostruzione dell’Aquila ed alla urbanistica.

Osvaldo Santoro è tra i maggiori rappresentanti della poetica in lingua e cultore della “parlatura paisana”. Nasce a Vasto il 10 novembre 1930, studia presso il Liceo Scientifico del Collegio Arcivescovile Histonium di Vasto: lasciata la scuola aiuta il padre nell’officina meccanica di famiglia fino all’età di 24 anni quando decide di dare una svolta alla sua vita, emigrando in Brasile, nella città di San Paolo, dove svolge prevalentemente lavori di meccanica di alta precisione. Tornato in Italia con la famiglia, apre un’officina di elettromeccanica, nella quale lavora fino alla pensione. Amante della “vastesità” e della lirica che affonda “radici profonde nell’antica tradizione” Osvaldo Santoro è un esponente di quella schiera di cantori abruzzesi che occupa un posto importante nella cultura della regione. La sua poesia percorre un itinerario della memoria accostandosi ai miglior cultori della “parlatura paisane” che hanno dettato i primi canoni del vernacolo vastese, quello autenticamente scritto e parlato. Monsignor Mauro Lalli è un diplomatico, attualmente Incaricato d’Affari per la Santa Sede ad Amman, capitale della Giordania: dopo l’ordinazione sacerdotale prosegue gli studi conseguendo diversi dottorati in Diritto Canonico, Diritto Canonico Pontificia, Diritto Civile Pontificia Università Lateranense, la Specializzazione in Diritto Internazionale: Diritto Internazionale presso la Pontificia Accademia Diplomatica Ecclesiastica – Vaticano. Nel corso della sua carriera diplomatica in questi ultimi 20 anni è stato nelle capitali di: Congo, Mozambico, Romania, Bosnia- Erzegovina, Croazia, India, Iraq e, attualmente, Giordania.

Premio San Michele

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