Ok al collaudo della Via Verde, l’obiettivo è l’inaugurazione (parziale) prima del Giro d’Italia

Via libera al collaudo della Via Verde della Costa dei trabocchi con l’obiettivo di inaugurare i tratti finora realizzati prima del Giro d’Italia. La corsa rosa partirà il 6 maggio 2023 con la cronoprologo di 18,4 chilometri proprio sulla pista ciclopedonale, da Fossacesia Marina a Ortona, prima di quella data, quindi si attende l’esito positivo del collaudo e la soluzione di eventuali criticità che dovessero emergere.

Questi e altri dettagli sullo stato dell’arte dei lavori sono stati al centro della conferenza stampa della Provincia di Chieti con il presidente Francesco Menna, l’assessore Davide Caporale, il presidente di Legambiente Giuseppe Di Marco e il presidente Gal della Costa dei Trabocchi e coordinatore ArtBike&Run Roberto Di Vincenzo.

La fine di lavori sulla Via Verde è arrivata in extremis, poco prima della conferenza, come ha spiegato Menna: «Ieri sera alle 20 è arrivato il certificato di fine lavori. Significa che possiamo partire con il collaudo per la consegna dell’opera. Se si dovessero individuare criticità, l’avvocatura della Provincia ha già il mandato per procedere. In queste ore partirà anche una lettera per accelerare ulteriormente i tempi». La sottolineatura del presidente arriva dopo i solleciti dei mesi scorsi nei confronti delle ditte assegnatarie dei lavori guidate dalla capogruppo Co.Ge.Pri. di Paolo Primavera. Sempre riguardo a tale aspetto, Menna aggiunge con disappunto: «L’opera non è stata mai consegnata alla Provincia dalla ditta, né i lavori terminati nella loro totalità (sia principali che di dettaglio) entro la data del 31 maggio 2022. Si diffida quindi chiunque dal dare informazioni fuorvianti e false sul punto, nel rispetto della verità sostanziale dei fatti e della buona fede delle persone. Ho dato mandato agli uffici di verificare la sussistenza di eventuali danni all’immagine della Provincia di Chieti».

Maurizio Formichetti

L’obiettivo dell’inaugurazione dell’opera iniziata nel 2018 nella prossima primavera (dopo numerosi slittamenti e ritardi) è da intendersi al netto degli interventi per realizzare i pezzi mancanti: Punta Penna, Casalbordino Lido e Lago Dragoni a Torino di Sangro. Su questo Menna ha aggiunto: «Lì ci sono stati incidenti con madre natura. Per quanto riguarda le risorse economiche necessarie, queste ci sono grazie all’interlocuzione Ministero-Regione sui fondi Pnrr. Quando queste risorse saranno nelle nostre disponibilità, partiremo con la progettazione, successivamente la gara d’appalto. Il fatto importante è comunque che con la Via Verde abbiamo evitato che si costruissero condomini con scarichi a mare, abbiamo evitato stupri ambientali». È lecito pensare, quindi, che per vedere tutti gli oltre 40 chilometri completati non sarà sufficiente un altro anno.

La ripartizione dei fondi è la seguente: 1,2 milioni di euro assegnati al Comune di Torino di Sangro per l’erosione costiera; 6 milioni assegnati al Comune di Torino di Sangro per la realizzazione del completamento del tratto mancante; 2 milioni richiesti per la variante della zona Porto di Vasto (via Osca); 800mila euro richiesti per la realizzazione del tratto mancante nel Comune di Casalbordino tra lungomare nord e l’ingresso nella riserva di Punta Aderci.

Una volta inaugurata l’opera, si aprirà un altro importante capitolo, quello della gestione. Da quanto detto dall’assessore Caporale, la Provincia ha intenzione di gestire la Via Verde, ma non è escluso che, davanti alle difficoltà si possa procedere a un’esternalizzazione: «È tanto importante finire l’opera, quanto gestirla. L’opera è stata concepita nel 2014 e appaltata nel 2017, sarà nostro compito riuscire a trattare con le Ferrovie di Stato per l’acquisizione delle ex stazioni. Si tratta di una ciclopedonale di oltre 40 km che va regolamentata, non può essere una pista di lancio o ad alta velocità. Stiamo predisponendo un ufficio apposito per la gestione e la regolamentazione. Se non ci riusciremo, si potrà pensare alla gestione da parte di terzi».
«Sicuramente – ha poi aggiunto – coinvolgeremo i Comuni che insistono sulla Via Verde. Dovremo incontrare gli operatori economici per far capire che c’è bisogno anche di loro per avere una Via Verde sempre pulita e ordinata. Va fatto inoltre un appello ai proprietari degli immobili che confinano con il tracciato perché siano sensibilizzati. L’appello alla collaborazione a 360 gradi è per tutti». «Il Giro d’Italia – ha poi concluso – si farà sulla Via Verde grazie a due persone: Maurizio Formichetti e Valentino Sciotti che hanno dato l’anima affinché si facesse qui».

Presenti alla conferenza stampa anche Di Vincenzo e Di Marco, tra gli organizzatori della manifestazione ArtBike&Run, manifesatazione cicloturistica rinviata per due volte a causa del ritardo dei lavori: «Le imprese ci hanno garantito che sarebbe stata pronta nel 2020, poi nel 2021. Purtroppo stanno arrivando persone a Vasto anche se abbiamo comunicato in anticipo che la manifestazione non si sarebbe tenuta si fa. Questa è un’immagine negativa. È stato faticoso rinviare un appuntamento sul quale c’è stato una grande programmazione. Ci stiamo già muovendo per un’edizione straordinaria parallelamente al Giro d’Italia».

In chiusura, Maurizio Formichetti (referente regionale Rcs) ha chiesto formalmente la chiusura 10 giorni prima del Giro del tratto interessato per preservare la pista. L’ultima battuta è toccata a Menna che ha annunciato il prossimo lancio di un marchio identitario per i produttori di beni alimentari sulla costa dei trabocchi.

Un tratto della Via Verde a Fossacesia

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *