Caro energia, soffrono i Comuni dell’entroterra: «Temperature spesso sottozero, calmierare prezzi»

Cresce la preoccupazione legata al caro energetico che impensierisce in maniera particolare i cittadini delle aree interne dell’Abruzzo. In alcuni paesi dell’entroterra, infatti, le colonnine di mercurio registrano temperature in forte calo che già costringono ad utilizzare gli impianti di riscaldamento. A evidenziare la problematica, chiedendo interventi per calmierare i prezzi del metano nelle aree interne, è il sindaco di Gamberale, Maurizio Bucci. «Siamo tutti consapevoli che si andrà incontro ad un periodo difficile dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico ed è indispensabile che vengano presi dei provvedimenti legislativi che vadano incontro ai cittadini dei Comuni che hanno altitudini superiori agli 800/1000 metri sul livello del mare – commenta il primo cittadino -. Le varie problematiche legate allo spopolamento, ai disagi della sanità e della scuola fino alle pessime condizioni della viabilità sembrano problemi di scarso rilievo di fronte al caro energia. Comuni come Gamberale (1.343 metri sul livello del mare) nel periodo invernale hanno temperature sottozero sia di notte che di giorno e pertanto il consumo di metano, legna, pellet e altri prodotti per riscaldamento è davvero notevole rispetto alle zone costiere».

«Nel caso del metano – sottolinea Bucci – è vero che le tariffe imposte tengono conto dei parametri legati anche all’altezza sul livello mare, ma nello specifico è opportuno prevedere un’agevolazione importante come previsto per il gasolio e il gpl. Secondo l’articolo 19 della direttiva 2003/96/CE chi risiede in aree geografiche particolarmente svantaggiate ha diritto ad aliquote ridotte di accisa sul gasolio e sul gas di petrolio liquefatto (gpl) usati come combustibile per riscaldamento. La decisione di esecuzione (UE) 2019/814 del Consiglio del 17 maggio 2019 che autorizza l’Italia ad applicare, in determinate zone geografiche, aliquote di tassazione ridotte al gasolio e al gas di petrolio liquefatto (GPL) utilizzati per riscaldamento ai sensi dell’articolo 19 della direttiva 2003/96/CE è valida fino al 31.12.2024». Agevolazioni, afferma il primo cittadino, «previste per il gasolio da riscaldamento e per il GPL (e non per il metano) che in realtà non sono utilizzate in quanto le reti metanifere hanno ormai coperto tutti i territori e fino a qualche mese fa era il combustibile più usato sia per il risparmio economico e sia per la “comodità” del suo utilizzo. Tra l’altro, l’utilizzo del metano da un punto di vista ambientale è meno impattante rispetto soprattutto agli impianti a gasolio e quindi è una fonte energetica da incentivare anche per tale ragione».

«È impensabile – chiosa Bucci – che le aree interne non debbano usufruire di ulteriori tariffe calmierate rispetto a paesi che risiedono sulla costa che sicuramente godono di temperature più miti rispetto all’entroterra. I costi per le spese di riscaldamento che si sostengono in zone di montagna non sono minimamente paragonabili ai costi sostenuti in zone costiere. È necessario intervenire urgentemente per agevolare l’utilizzo del metano nelle aree interne attraverso una defiscalizzazione notevole, che consenta ai cittadini delle aree interne di poterne usufruire non subendo ulteriori disagi sia economici che in termini di qualità della vita».

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