Attesa per il trofeo “Crea Vini”: tra i protagonisti il vastese Ramundo

Sara un sabato sera dedicato alla “nobile arte” quello di domani, 10 settembre che vedrà Lanciano ed il ring allestito su via delle Rose, essere il punto focale del Trofeo Crea Vini, evento pugilistico d’importanza nazionale organizzato dalla società sportiva Crea Boxe. Il ricco programma della serata prevede sei match, di cui tre dedicati ai professionisti: il più importante di questi vedrà protagonista il talentuoso ed imbattuto campione vastese Stefano Ramundo, che dovrò vedersela con lo sfidante, il colombiano Santiago Garces. Ramundo reduce dalla grande vittoria al Trofeo delle Cinture, dopo l’impegno frentano andrà a giocarsi la finalissima per il titolo italiano assoluto della categoria superleggeri. A guidare il giovane fighter ci sarà come sempre il suo allenatore Davide Di Meo, Negli altri due match della serata, sempre nella categoria “pro” si sfideranno il peso piuma Gianluca Valente ed il peso leggero Matteo Di Giulio  del team Sauli Boxe.

«Siamo felici – ha affermato il presidente di Crea Boxe, Biase Di Tommaso – di portare in città una manifestazione così importante: i diversi incontri vedranno la partecipazione di nomi di rilievo del panorama nazionale. Organizzare questa serata – ha sottolineato Di Biase – non è stato facile ma l’esserci riusciti dimostra una crescita del nostro sodalizio che non avviene solo sul ring ma anche fuori: la nostra speranza è che certe manifestazioni possano aumentare l’interesse del pubblico e dei non addetti ai lavori nei confronti di uno sport sano e ricco di valori». A fare da eco al presidente Di Biase è stato anche l’assessore allo sport Danilo Ranieri rimasto «colpito ed affascinato da una disciplina che forse solo il rugby può pareggiare se si parla di correttezza, rispetto, valori ed anche nel promuovere la sportività ed uno stile di vita sano». A tal proposito l’amministratore si è detto favorevole all’organizzazione di un futuro convegno dedicato alla boxe che anche a Lanciano possa definitivamente sdoganare la “nobile arte” come venne definita la boxe da James Figg, inglese vissuto nel XVII secolo e considerato tra i pionieri del pugilato.

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