È una pioggia di comunicati stampa quella scatenatasi dopo la notizia del definanziamento della variante alla Statale 16. Gli 87 milioni di euro messi a disposizione dell’Anas dal ministero dei Trasporti non ci sono più, resta solo la somma per la progettazione.
La differenza di vedute che ha portato alla rottura del fronte unico in sede di conferenza di servizi continua a caratterizzare la discussione intorno a questa opera che dovrebbe sanare le criticità dell’attuale tracciato della Statale “Adriatica”. Ieri, erano stati Eugenio Spadano, vicesindaco di San Salvo, e la lista San Salvo Città Nuova a intervenire sull’argomento.
PIETRO SMARGIASSI (M5S) – Il consigliere regionale di Vasto non ne fa un dramma: «Se un finanziamento serve a deturpare il territorio con un’opera inutile e costosa, che non porterà nessun beneficio al luogo in termini di decongestionamento del traffico ma devasterà addirittura il territorio con la costruzione di gallerie, cavalcavia e ponti, proprio sotto la balconata storica di Vasto, allora più che di perdita di un finanziamento si deve parlare di pericolo scampato».
Anche l’esponente pentastellato abbraccia l’ipotesi di variante larga «che pare coniugare le esigenze di tutto il territorio. Per capire cos’è una variante e a cosa serve basta andare a Termoli, oppure nella vicina Francavilla al Mare. Una variante è una soluzione alternativa alla viabilità esistente: serve a scavalcare un territorio. A Vasto la soluzione Anas quale problema risolveva realmente? Probabilmente decongestionare solo l’incrocio a Vasto Marina, lasciando tutti gli altri punti critici nello stato attuale».
CARMINE TORRICELLA – L’ex sindacalista della Cgil cita il vicesindaco Spadano e si interroga (con una posizione non troppo lontana da Smargiassi): «Quella che l’Anas proponeva era veramente un’opera utile? Spostare di qualche centinaio di metri l’attuale tracciato della Statale 16 serviva al territorio? Quello a cui fa riferimento il vicesindaco è un concetto assai riduttivo di territorio. Cosa interessa a un cittadino di Cupello, Fresagrandinaria o Lentella lo spostamento di una Statale quando non ne avranno nessuna possibilità di utilizzo? E poi c’è il punto della perdita del finanziamento. Per non perdere un finanziamento non bisogna comunque fare un’opera, anche quando questa non porta benefici alla collettività, è un modo errato di ragionare».
«A cosa è servito il solitario consenso espresso dal Comune di San Salvo alla realizzazione del quarto lotto di questo progetto quando altri ne osteggiavano i primi tre? Non sarebbe stato meglio concordare una posizione comune per il bene del territorio? Quali i motivi o i vantaggi che hanno indotto il comune di San Salvo ad andare solitariamente su una questione così delicata? Questo ancora non lo si capisce».
CAMILLO D’AMICO – Il consigliere d’opposizione del gruppo Insieme per Cupello sottolinea invece l’assenza di un fronte unico nel Vastese in grado di prendere decisioni importanti e della divisione tra comuni costieri e dell’entroterra. «A poco servono i soliti piagnistei di esponenti del centrodestra. Anche questa vicenda dimostra l’assoluta disunitarietà del nostro territorio. È sin troppo evidente che su alcune questioni i comuni della costa fanno da soli pensando e immaginando che è cosa loro e non di tutti. Il balletto delle posizioni e dei progetti presentati è la plastica dimostrazione di quanto il Vastese non sia capace di fare squadra».
«Mi giova ricordare che un arretramento della SS 16 è sempre possibile farlo in tempi brevi e costi modesti, mi riferisco all’anello naturale che passa per le fondovalli Sinello, Cena, Moro e Treste di cui uno studio di fattibilità realizzato dalla provincia di Chieti esiste ed è stato proposto tra quelli da finanziare con il Pnrr».
Per quanto riguarda la stra-citata «variante larga», il riferimento è all’ipotesi illustrata a Chiaro Quotidiano dal consigliere provinciale Carlo Moro (che pur non chiamata inizialmente “variante” fu definita strategica anche dalla Regione):
Un’altra variante larga è, poi, quella il cui tracciato è sponsorizzato dall’ex assessore vastese Edmondo Laudazi: