Le pareti e le vetrate del nuovo teatro di San Salvo imbrattate da decine di scritte e segni tracciati con la vernice spray. Da qualche settimana, ignoti continuano a usare l’edificio e le altre superfici nei paraggi come sfondo per i propri scarabocchi.
Scritte e disegni sono stati realizzati anche sulle vetrate dell’ingresso (lato piazza Aldo Moro); probabilmente queste saranno le più facili da rimuovere trovandosi sul vetro, discorso diverso per i numerosi segni sull’acciaio corten di cui è rivestito il teatro.
L’inciviltà non ha risparmiato neanche il murale realizzato nel 2018 sulla parete di fronte l’ingresso del centro culturale – frutto di un laboratorio artistico con Davide Scutece – e i gradoni dell’anfiteatro dipinti nel 2019 nell’ambito di un progetto di street art come mezzo di riqualificazione promosso dall’Officina educativa dell’associazione Musica… in crescendo.

L’obiettivo di quest’ultima iniziativa erano proprio l’educazione al bello e la riqualificazione di angoli della città per evitare che il degrado chiamasse altro degrado (come nella teoria delle finestre rotte) come, invece, sta accadendo ora: le prime scritte risalgono a inizio agosto (alcune, più isolate, sono più datate), ma a intervalli di qualche giorno, continuano ad apparire nuovi segni di vernice (sigle, firme, insulti, sfottò a sfondo calcistico) che contribuiscono a dare un’immagine di questa zona, indicata come il polo culturale della città, non proprio edificante (qui sono stati accolti, tra l’altro, sabato scorso, i numerosi partecipanti al Memorial “Potalivo”). A completare il quadretto c’è anche l’albero donato nel maggio 2021 al Comune dall’Università delle Tre Età e piantato di fronte l’ingresso del centro culturale, ormai quasi del tutto secco.
Le ultime notizie raccontano che l’inciviltà non ha confini, qualche giorno fa a Vasto è stato imbrattato il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda l’enorme struttura in disuso, a breve la sala prove e registrazione dovrebbe essere consegnata proprio all’associazione Musica… in crescendo che ha ne ottenuto l’affidamento per due anni. L’auspicio è che l’utilizzo di almeno una parte dei locali porti maggiore rispetto per un bene, seppur contestato, pubblico.