Di cosa parliamo – Due questioni annose: variante alla statale 16 e nuovo ospedale di Vasto. Le abbiamo poste ai candidati del Vastese alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Le risposte di Carmela Grippa, deputata uscente del Movimento 5 Stelle e ricandidata sia nel maggioritario uninominale che nel proporzionale.
VARIANTE ALLA STATALE 16 – «La questione relativa alla variante alla statale 16 si può risolvere, basta che ci sia un’interlocuzione proficua Comune-Regione-ministero delle Infrastrutture», dice Carmela Grippa. «Già sono state presentate delle modifiche al progetto redatto dai tecnici dell’Anas, quindi sì alle modifiche. La questione dei costi è relativa, perché ogni cinque anni vengono stipulati i nuovi contratti di programma ministero-Anas e dovrebbero essere rinnovati dopo le elezioni. Ho chiesto che la statale 16 venga reinserita nell’accordo di programma affinché venga rifinanziata, perché una parte di quei fondi è stata sottratta dalle Regioni nel periodo Covid, quindi va reintegrata. In più, se ci sono ulteriori costi da sostenere, non sarà un problema trovare i relativi fondi».
«La variante deve essere un’alternativa che consenta di alleggerire il traffico», dichiara Grippa. «Giustamente il progetto dell’Anas è stato bocciato dal territorio e sono d’accordo sulla bocciatura di quella proposta, che è troppo impattante per il territorio. Ma un tracciato adiacente all’autostrada non risolve il problema, proprio perché c’è già la A14, anche se la variante alla SS16 consentirebbe di evitare il pagamento del pedaggio autostradale. Va trovata – conclude – una soluzione mediana, che consenta comunque di aggirare l’abitato di Vasto Marina».
NUOVO OSPEDALE – «L’ospedale è un tema puramente regionale. Nel nostro programma c’è la modifica del titolo quinto della Costituzione, cosa che abbiamo provato a fare già in questa legislatura, ma senza riuscirci. L’obiettivo è riportare la sanità nell’alveo della centralità statale. Evitiamo di declassare questo fondamentale settore, come invece è stato fatto in questi anni, e di dare la prorità alla sanità privata a scapito di quella pubblica. Questo già sarebbe un passo fondamentale da fare».
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