La Sider Vasto acquistata dal Gruppo Arvedi, l’obiettivo è ripartire con 80 lavoratori nel febbraio 2023

Il lavoro che ritorna. La Sider Vasto è stata acquistata dal Gruppo Arvedi di Cremona, una delle realtà siderurgiche più importanti d’Italia e d’Europa. La lunga trattativa si è conclusa alla fine del mese di giugno e, da quel momento, sono iniziate le operazioni per riattivare l’importante sito industriale che nel 2015 chiuse definitivamente i battenti lasciando a piedi 52 dipendenti dopo anni di difficoltà, cessioni non concretizzatesi e presidi degli operai che chiedevano la salvaguardia del posto di lavoro.

Per la fabbrica che produceva tubi metallici dal 1978 nella zona industriale di Punta Penna, nel 2015, è stata accolta la richiesta di concordato preventivo seguita dalla nomina, da parte del tribunale di Vasto, del commissario Fernando Pignatelli. In quegli ultimi anni, si sono succedute varie ipotesi di passaggi di proprietà, ma nessuna è mai andata in porto per motivi differenti. Così, da tempo, la fabbrica e i macchinari erano all’asta con tre diverse ipotesi d’acquisto. Per l’intero sito di 87mila metri quadri e i beni strumentali la base di partenza era stata fissata a 17,5 milioni di euro. Dall’interno dello stabilimento un binario ferroviario si snoda fino alla stazione Porto di Vasto: un elemento, questo, che potrebbe rivelarsi un fattore positivo in ottica futura per la logistica del sito.

La Sider Vasto

L’entità economica dell’operazione non si conosce, ma si presume che non ci si sia allontanati molto dalla cifra su indicata. «Il tribunale di Vasto – dice a Chiaro Quotidiano il commissario Pignatelli – ha avuto ruolo determinante nella vendita che non è stata né facile, né veloce. C’è stato un lavoro a livello giuridico molto importante della giudice Annarosa Capuozzo. L’azienda è già in fase di investimento per rendere tutto operativo entro febbraio».

All’interno dello stabilimento attualmente si lavora quindi per la ripartenza della produzione nel febbraio del prossimo anno. Sono in corso la riattivazione e l’ammodernamento degli impianti e dell’intero sito. La ricaduta occupazionale è stimata intorno alle 80-100 unità, circa il doppio, quindi, della forza lavoro al momento della chiusura nel 2015 (per ora non abbiamo informazioni su eventuali opportunità per gli ex lavoratori Sider). Va precisato che la vendita è solo una fase del concordato preventivo che segue un percorso autonomo e che ha ancora altri adempimenti (debiti ecc.).

Giovanni Arvedi (a destra)

Come detto, la storia degli ultimi anni della Sider è stata caratterizzata da numerosi spiragli di speranza e altrettante docce fredde. La solidità del Gruppo Arvedi (già fornitore della Sider), passata al vaglio del commissario, induce a un moderato ottimismo in un territorio troppo spesso alle prese con aziende in fuga (la vicenda Sider corse parallela, negli stessi anni, a quella della Golden Lady di Gissi).
Il Gruppo Arvedi è uno dei principali produttori d’acciaio d’Europa con un fatturato che oscilla tra i 2,5 miliardi e i 3 miliardi di euro; la sola Acciaieria Arvedi di Milano ha fatturato, nel 2020, 1,7 miliardi di euro. Secondo le informazioni reperibili sul sito aziendale, al 2018, le varie aziende del gruppo occupavano 3.600 persone con un volume di produzione siderurgica di 4,3 milioni di tonnellate.

Con la recente acquisizione a Vasto approda anche un pizzico di Serie A. Le prime aziende del gruppo sono state fondate nel 1963 da Giovanni Arvedi che oggi, oltre a essere a capo della holding, è anche il presidente onorario anche della Cremonese Calcio che milita nel massimo campionato nazionale di calcio.

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