Torna il Toson d’Oro nel ricordo di Valter Marinucci: «Quando ci chiamava era un’emozione»

Il ricordo di Valter Marinucci è il filo conduttore della 34ª edizione del Toson d’Oro, la rievocazione storica che torna a riempire di musiche e abiti d’epoca le strade della Vasto antica dopo due anni stop forzato causato dalla pandemia. Le parole semplici di Marcello Calabrese, presidente degli Sbandieratori e musici di Lucera, vengono dal cuore. Servono a ricordare colui che è stato l’anima della rievocazione storica vastese fino a due anni fa, quando all’improvviso se n’è andato lasciando tutti nello sconforto: «Quando sentiamo Vasto, per noi è come dire Palio di Siena o come la rievocazione di Lucera. Quando Valter ci chiamava era un’emozione». A raccogliere il testimone di Marinucci è Manuel Giorgetti, nuovo presidente dell’associazione Amici del Toson d’Oro, che riannoda i fili spezzati da due anni di restrizioni anti Covid-19. Un nuovo inizio, secondo l’assessore comunale alla Cultura, Nicola Della Gatta.

Per la serata conclusiva, spettacolo degli sbandieratori in piazza Rossetti, concerto dell’Ensemble Stella Maris con il Gruppo danze e strumenti rinascimentali nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos e, infine, breve corteo e l’immancabile cerimonia della collazione sul balcone dello storico palazzo nobiliare, dove si ripete il rituale dell’investitura appoggiando la parte piatta della spada tre volte sulle spalle del principe romano Fabrizio Colonna (impersonato da Fabiano Battista). Rito affidato dall’imperatore Carlo VI al marchese Cesare Michelangelo d’Avalos (interpretato da Tonino Petruzzelli), che preleva da un cuscino rosso porpora il collare d’oro e lo mette al collo del principe Colonna decretandone l’ingresso ufficiale nell’ordine cavalleresco del Toson d’Oro. Così fu nel 1723.

Toson d'Oro 2022

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