È in dirittura di arrivo la serie di eventi della residenza artistica di GuilmiArtProject iniziata il 7 agosto scorso. Numerosi gli artisti che in questo mese hanno animato la pitech di via Italia messa a disposizione da Lucia Giardino e Federico Bacci con la formula Le chiavi di casa: Shari DeLorian, Jadediah Caesar, Martina Pappalardo che a sua volta ha invitato il duo ME(A)LS per il progetto site specific Interazioni cromoempatiche.
Nelle scorse settimane si sono conclusi i progetti di Shari DeLorian, sound artist di base a Milano, e Jadediah Caesar, artista visivo californiano che vive tra Los Angeles e Berlino, mentre è ancora in corso quello di Martina Pappalardo e ME(A)LS (duo composto da Elena Manfré e Lorenzo Sbroiavacca), Interazioni cromoempatiche. Il progetto si sofferma sull’ecosistema vegetale locale per un esperimento scientifico che mira a estrarre la clorofilla dalle foglie, attraverso l’immersione in una soluzione alcolica, con lo scopo di scindere la sostanza nelle sue diverse componenti cromatiche. Interazioni cromoempatiche si concluderà il 28 agosto con un finissage nella galleria La Pitech.
Contemporaneamente volge al termine la quarta tappa della residenza di produzione curata da Federico Bacci e Lucia Giardino riservata al progetto Mano-Vuelta di Juan Pablo Macías. L’artista messicano ha rinnovato la collaborazione con GuilmiArtProject, iniziata nel 2014 con la creazione di BAS – Banca Autonoma dei Sementi Liberi da Usura e con il coltivatore Filippo Racciatti, custode di parte del patrimonio di BAS, nonché fornitore del mais per l’edizione viennese di Mano-Vuelta a cura di Oscar Cueto (una produzione Skulpturinstitut, MUME – nomadic Mexican Museum presentata alla galleria Angewandte, Vienna nel 2021).
Quest’ultimo progetto ha come obiettivo la produzione di una bevanda ricavata da mais biologico della varietà zapalote chico proveniente dall’istmo di Tehuantepec, in Messico. La birra di mais Tesgüino (in Raramuri, “battito cardiaco”), è una bevanda cerimoniale preparata dagli indigeni Raramuri della Sierra del Tarahumara nel nord del Messico (lo stesso gruppo di indigeni di cui scrisse diffusamente Antonin Artaud). La birra Tesgüino si prepara quando le diverse comunità Raramuri si riuniscono per il lavoro e le festività: «Gli indiani Tarahumara della Sierra Madre in Messico considerano ancora la Tesgüino una bevanda sacra che è parte integrante delle loro vite quotidiane […]. Per i Tarahumara, la Tesgüino ha grande importanza sociale e culturale ed è usata in ogni occasione: dalle cerimonie di guarigione, al lavoro, alle feste, agli sport, agli incontri, alle risoluzioni di controversie e altro» (José Regalado).
A Guilmi Filippo Racciatti ha impiantato il mais di una pannocchia proveniente da Museum pieces, a 6000 year-old corn fossil, two agronomists and a geneticist in mostra alla Seconda Biennale di Yinchuan a cura di Marco Scotini (2018). In seguito alla raccolta nella seconda metà di agosto, il mais sarà sottoposto al processo di fermentazione per ricavarne la bevanda consumata collettivamente, imbottigliata e successivamente distribuita. Le fasi di semina, crescita, raccolta, germinazione e fermentazione del mais sono state accompagnate da discussioni e tavole rotonde con le comunità di agricoltori stabilitesi nelle aree rurali dell’Abruzzo e da performance sonore della batterista Hillary Binder, intese come doni al Chicomecoactl, il dio del mais, inventore della danza e la scrittura. Mano-vuelta è una locuzione che indica la pratica indigena e campesina del “darsi una mano” o “aiutarsi vicendevolmente” che Macías adotta in riferimento al processo collettivo di realizzazione della birra. Ascoltando i tempi della natura, le fasi conclusive del progetto si svolgeranno tra settembre e ottobre del 2022.
L’evento di chiusura di Interazioni cromoempatiche si terrà il 28 agosto (ore 18) alla Pitech di via Italia n. 26.
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