«I quadri di questa mostra li ha scelti lui. Dovevamo farla già da tempo e stava facendo la selezione delle opere da esporre. Poi la pandemia e i suoi problemi di salute hanno rimandato tutto». E ora è arrivato per la città di Vasto il momento di ammirare le opere di Italo Iammarino, artista scomparso lo scorso febbraio. Da ieri sera, nella saletta Roberto Bontempo di Palazzo d’Avalos, si può visitare Dedicata a Italo, una personale che, attraverso una ventina di opere, narra la storia artistica di Iammarino, nato nel 1938 «a Miramare di Vasto», come amava scrivere lui. I figli, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, hanno allestito le due sale espositive riuscendo a trasmettere ai visitatori, specialmente a chi conosceva Italo, tante emozioni.
Si apprezzano tutte le fasi della vita artistica di Iammarino, attraversando tecniche e ispirazioni che rendono viva ogni opera. Il disegno, la pittura, l’uso della prospettiva e la manipolazione della materia hanno fatto parte del suo bagaglio culturale come artista e come insegnante. E come non vedere, in molti quadri, il tratto inconfondibile dello scenografo, che fa sembrare ogni opera il frammento di uno storyboard teatrale o cinematografico. La mostra, che sarà aperta fino al 21 agosto, è da visitare per entrare nuovamente in contatto con un uomo che ha saputo trasmettere tanto alla sua terra e che, ancora oggi, restituisce a piene mani il suo essere artista.
Tra le sue opere più amate ci sono le due raffigurazioni di San Francesco e Santa Chiara, che possono essere viste come la sintesi perfetta dell’arte di Iammarino. Ci sono la religiosità, l’amore per la terra e la natura, l’uso dei colori e la prospettiva, la manipolazione dei materiali. E, nel passare accanto alla figura del poverello di Assisi, si ha come l’impressione di coglierne nello sguardo qualcosa di Italo, in una sorta di lascito autobiografico.
All’inaugurazione erano presenti anche il sindaco Francesco Menna e l’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta. «Questa prima antologica della produzione dell’amico Italo Iammarino coglie a pieno la natura artistica di un affetto sincero per me, legato alla mia famiglia da antica amicizia – ha detto Della Gatta – . Italo è stato un artista completo, a tutto tondo, uno sperimentatore dotato di singolare capacità di rielaborare il reale, con gli occhi sognanti di chi ostinava a ricercare la pennellata perfetta, quella volontà – come mi disse in uno dei nostri ultimi incontri – che sublimasse il reale attraverso una tensione sempre accurata, estrosa, visionaria. Ha saputo catturare la bellezza della nostra città, che ha tanto amato, come pochi altri. Credo che questa esposizione dia ragione di una personalità che ha saputo mettere le sue migliori qualità a servizio della nostra comunità: per questo è, per noi, solo l’inizio di un percorso di riscoperta che, come assessore alla Cultura, intendo promuovere insieme ai familiari, a beneficio in particolare dei tanti giovani che si approcciano all’arte. Grazie a Stefano, Michele e Paolo che hanno voluto donare questa rassegna a tutti noi, anche in memoria dell’indimenticato fratello Salvatore».
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