Con la Pro Loco una serata alla scoperta dello scomparso “Aceto di Vasto” e della scapece

Serata diversa ma stesso successo al Chiostro dell’Ex Curia vescovile all’appuntamento di lunedì 8 agosto di Arte e Cultura al Chiostro.
È stata la volta della serata divulgativa e degustativa legata anche alla mostra documentale sull’Aceto di Vasto. Ricca la partecipazione di curiosi e di interessati a conoscere la storia di questo prodotto quasi perso completamente nelle pieghe del tempo.

Una ricerca condotta da Mercurio Saraceni e da Lorenzo Russo, che hanno riportato alla luce documenti dell’epoca e testimonianze importanti conservate presso l’Archivio storico di Vasto, l’Archivio di Stato di Chieti e la Biblioteca di Torino. Documenti che testimoniano del prezioso aceto di Vasto richiestissimo dai produttori delle marinature di pesce ed anguille di Comacchio, Chioggia e Venezia. «Una mostra ricca di spunti – ha dichiarato il presidente Saraceni – che mette in luce, nei secoli passati, di una cospicua attività commerciale della nostra città con i vari porti dell’Adriatico delle due sponde. Questa mostra, dal titolo L’Aceto di Vasto ed i traffici marittimi adriatici, vuol essere solo il punto di partenza per una ricerca più completa che, sono sicuro, riserverà sorprese di grande interesse».

Dopo la doverosa introduzione della serata e della mostra relativa, fatta dal Presidente della Pro Loco Mercurio Saraceni, il Dott. Lorenzo Russo ha trattato la parte storica relativa all’Aceto di Vasto evidenziandone le peculiarità rispetto ad altri aceti e mettendo in risalto anche le sue proprietà medicali. Ha concluso il suo intervento trattando della Scapece vastese, della sua origine etimologica e di come altri prodotti simili o con nome uguale, fatti in altre regioni d’Italia, in realtà siano realizzati diversamente da quella locale utilizzando spesso ingredienti assolutamente diversi dal quelli previsti nel disciplinare della classica Scapece Vastese. «Non una ricetta culinaria ma un sistema di conservazione alimentare utilizzato per preservare dal deperimento non solo pesce ma anche carne e verdure», ha chiarito il Dott. Russo.


Diventato nel tempo una pietanza di molti menù declinata di volta in volta come aperitivo, antipasto o secondo piatto, la Scapece vastese trova ancora spazio grazie alla operosità di alcuni ultimi Scapeciari che continuano a riprodurre fedelmente il prodotto secondo la ricetta originale che però ad oggi non può disporre più dell’ormai scomparso aceto di Vasto. Le partecipazioni dell’Enologo Lorenzo DI Filippo, della titolare dell’Azienda Agricola “Lo Zafferano” di Roccaspinalveti Antonella Fabiano e di uno degli ultimi scapeciari vastesi rimasti , Luca Mascitelli, hanno completato il programma di interventi affrontando l’argomento dell’Aceto di Vasto e della scapece dal punto di vista dei singoli ingredienti componenti il prodotto.
La degustazione finale, che ha visto la partecipazione del numeroso pubblico presente, ha permesso ai vastesi presenti di riassaporare un gusto divenuto ormai sempre più raro negli anni ed ai turisti di scoprire un prodotto locale di cui forse non conoscevano l’esistenza.

A cura della Pro Loco Città del Vasto Aps

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