La Notte delle Stelle: musica, gastronomia ed astrofilia nel centro storico

Mercoledì 10 agosto il quartiere di Lanciano Vecchio, cuore antico del centro storico frentano si anima con musica, buon cibo e soprattutto con l’osservazione del cielo e degli astri tipica della cosiddetta Notte di San Lorenzo: l’associazione artistico culturale “Amici di Lancianovecchia” in collaborazione con la casa editrice Nuova Gutemberg e la Bottega dal Viaggiatore Errante, organizza la Notte delle Stelle, una serata di condivisione per tornare a vivere insieme le strade, i vicoli ed i monumenti del rione. Punto focale dell’evento sarà piazza San Lorenzo dove si esibirà la Grey’s Band, formazione lancianese che intratterrà il pubblico sulle note dei brani più celebri del panorama soul e rhytm and blues: non mancheranno degustazioni e piatti della tradizione che saranno curati dall’azienda agricola Bontà di Fiore di Fresagrandinara, famosa per la produzione tipica di salumi ed insaccati della tradizione culinaria abruzzese. Per conoscere i misteri del cosmo, le stelle ed i pianeti si potrà invece salire fin sopra la medievale torre di San Giovanni, dove il Gruppo Astrofili Frentani, guiderà appassionati, visitatori e semplici curiosi alla scoperta dell’astronomia. In questa notte infatti lo sciame meteorico delle Perseidi attraversa il cielo d’Italia, dando vita alle cosidette “lacrime di San Lorenzo”.

Come molte usanze moderne, anche la Notte di San Lorenzo è una celebrazione risalente all’epoca romana ed etrusca, se non ancora più antica. La celebrazione dell’evento celeste, osservato per la prima volta nel 36 d.C., ha origini pagane, e si inserisce nel contesto delle cerimonie propiziatorie per augurare l’abbondanza nel mondo agricolo. Tra le feste che si svolgevano nel mese di agosto c’era quella dedicata a Priapo, dio della fertilità, che veniva omaggiato con una lunga processione in cui veniva portato il fallo del dio in tutta la città. Stando a questa leggenda, le stelle cadenti erano considerate l’eiaculazione del dio con cui venivano resi fertili i campi. Col passare degli anni i cristiani hanno fatto propria anche questa ricorrenza pagana, mutandone profondamente il significato. Le “lacrime” di Priapo sono diventate quelle di San Lorenzo, martirizzato il 10 agosto del 258 d.C., a soli 33 anni, per via di un editto per cui vescovi e presbiteri dovevano essere uccisi. I cristiani iniziarono dunque a credere che le stelle cadenti rappresentassero le lacrime del santo e le braci del fuoco che lo hanno immolato, originando così un detto “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.

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