Dehors nella città antica, la Soprintendenza darà le autorizzazioni: «Le regole vanno cambiate»

Cambieranno le regole per installare nella Vasto antica i dehors, pedane recintate e coperte destinate a ospitare tavoli e sedie fuori dai locali. La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio delle province di Chieti e Pescara chiede al Comune la revisione dell’accordo del 2016 e invita l’amministrazione «ad avviare un tavolo di confronto sul tema», scrivono la direttrice, Rosaria Mencarelli, e la funzionaria competente, Emanuela Criber, per «condividere scelte adeguate per la conservazione, tutela e salvaguardia del centro storico».

La lettera delle due dirigenti della Sabap di Chieti è indirizzata al sindaco di Vasto, Francesco Menna, agli assessori alla Cultura, Nicola Della Gatta, e all’Urbanistica, Alessandro d’Elisa, e ai funzionari municipali Stefano Monteferrante, dirigente del settore Urbanistica, e Gisella La Palombara, responsabile del procedimento sul regolamento per i dehors.

Centro storico di Vasto: l’area di Palazzo d’Avalos

«Tale necessità – si legge nel documento – è legata in particolare alle esigenze di questo ufficio di rispondere a diverse istanze per il rilascio di provvedimenti autorizzativi a carico di attività commerciali presenti nelle aree circostanti il Palazzo d’Avalos, la Loggia Amblingh e la piazza San Pietro; autorizzazioni che saranno rilasciate coerentemente con la modifica degli scenari normativi nazionali». L’attuale regolamento è frutto di un accordo del 2016 tra Comune e Soprintendenza (e della delibera di Consiglio comunale del 2019), che consentiva al municipio di snellire i procedimenti autorizzativi rilasciando i nullaosta senza attendere l’autorizzazione del soprintendente, purché nel rispetto di specifici criteri previsti dal regolamento.

«In considerazione del tempo intercorso dalla sottoscrizione dell’accordo, che risulta ormai scaduto, è necessario definire nuove strategie condivise per la gestione, il controllo e la pianificazione degli interventi di installazione dei dehor in alcune specifiche aree del centro storico vastese». È ormai decaduta la normativa emergenziale che, nei primi due anni di pandemia, ha consentito alle attività commerciali di occupare maggiori superfici di suolo pubblico. La Soprintendenza ha già fornito al ministero della Cultura «l’elenco dei monumenti di eccezionale valore storico o artistico presenti nel centro storico di Vasto», che sono «con tutta evidenza il Palazzo d’Avalos, il Castello Caldora (Castello caldoresco, n.d.r.), la Porta San Pietro, le Terme romane, il corso Nuova Italia e i relativi sistemi urbanistici», che «sono stati indicati come monumenti da tutelare anche indirettamente, per garantirne la totale visibilità nello spazio pubblico, senza ostacoli e interferenze visive permanenti che possano compromettere le visuali e il rapporto con gli spazi pubblici». Perciò la Sabap «intende applicare più stringenti regimi di tutela» e «per tale ragione l’istallazione di nuovi dehor o l’eventuale conferma degli esistenti legittimanti in caso di nuove concessioni, dovrà essere autorizzata da questa Soprintendenza», chiarisce la lettera indirizzata al Comune. «Le medesime autorizzazioni già rilasciate prescrivono sempre e in ogni caso la rimozione delle strutture e delle pedane nel periodo primaverile ed estivo e per tale ragione si invita l’Ente comunale a verificarne l’ottemperamento».

Memore delle polemiche di sei anni fa, il sindaco, Francesco Menna, cerca la strada del dialogo: «Prendiamo atto delle osservazioni e prescrizioni della Soprintendenza e ci mettiamo subito al lavoro per capire come conciliare gli interessi paesaggistici con quegli degli operatori economici. I dehors esistenti non andranno smontati, però ci si chiede una nuova programmazione in materia che superi il protocollo esistente».

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