D’Ippolito (Sasi): «Acqua potabile usata per innaffiare le campagne, perciò non basta»

L’acqua potabile c’è, ma viene usata impropriamente: non solo per bere, lavarsi e cucinare, ma anche per innaffiare le campagne. Il problema è questo, secondo i tecnici della Sasi, la società che per azioni che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 87 comuni della provincia di Chieti.

Nel Vastese problemi seri a Monteodorisio e a Cupello, dove da settimane intere contrade rimangono a secco per gran parte della giornata.

Carenza idrica, torna l’incubo nell’entroterra vastese: «L’acqua c’è, ma non arriva nelle case»

«Il quantitativo d’acqua attualmente erogato è lo stesso degli altri mesi dell’anno, ma i consumi sono raddoppiati e non ci risulta che nelle contrade di Cupello sia raddoppiata la popolazione», dice a Chiaro Quotidiano Pio D’Ippolito, responsabile tecnico della Sasi. «Alle sorgenti la situazione è normale per questo periodo dell’anno, il livello della risorsa idrica non è diminuito. Inoltre, anche a Cupello e Monteodorisio abbiamo azionato il cercaperdite ed eseguito una serie di riparazioni. L’unica spiegazione plausibile è che l’acqua potabile venga usata per innaffiare le campagne. Vedremo oggi di tenere aperto il flusso h24 in modo da cosa succede di notte, se c’è un uso improprio della risorsa idrica. Sentiamo lamentele sul fatto che l’acqua nelle abitazioni non arriva subito dopo la riapertura del flusso. Ci scusiamo per il disagio, ma l’erogazione idrica non è come quella elettrica, in cui basta accendere l’interruttore. Noi, invece, dobbiamo prima riempire le tubature, poi raggiungere il necessario livello di pressione per alimentare le case».

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