E’ stato finalmente riconsegnato alla città, il Monumento ai Caduti, oggetto di un intervento di restauro conservativo, che ha ripristinato il decoro e la valorizzazione dell’importante bene culturale ubicato in Piazza Plebiscito. Il cantiere conclusosi ufficialmente lo scorso 16 giugno è stato curato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara. Alla solenne cerimonia di inaugurazione organizzata dall’amministrazione comunale hanno preso parte il sindaco Filippo Paolini con i membri della giunta ed i consiglieri, le associazioni d’arma e combattentistiche tra cui esponenti dell’Arma dei Carabinieri, la Fanfara dei Bersaglieri di Casoli e soprattutto i membri del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” di Pistoia, che proprio in giornata ripartiranno dal capoluogo frentano diretti a Filiottrano (An), per rievocare l’itinerario percorso a piedi dalla divisione stessa durante la guerra di Liberazione.
LA CELEBRAZIONE – Dopo gli onori di rito al gonfalone della città di Lanciano, è stata deposta una corona di alloro in memoria dei caduti ivi ricordati con il Generale Leonardo Prizzi ed il primo cittadino Paolini che hanno puntato l’accento sul, «valore storico, simbolico e culturale del monumento che nella sua rinnovata bellezza è ancor più da monito nel ricordare le atrocità della guerra ed l’eroico sacrificio in nome della pace e della libertà dei tanti giovani figli della terra frentana e dell’Abruzzo». Non è mancata da parte di Paolini una “frecciatina” alla vecchia amministrazione Pupillo che, pur sostenendo per prima l’idea di un restauro del bene, aveva manifestato in diverse occasioni l’idea di spostare dalla sede originaria i marmi e le lapidi della struttura. Inoltre è stato annunciato, uno studio, ancora in corso da parte dello storico Giacomo De Crecchio, che porterà ad una ricostruzione corretta dei fatti storici che crearono le premesse per la realizzazione del monumento.
IL RESTAURO – L’intervento di restauro, finanziato dalla Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale
della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha previsto un importo di 60mila euro con la responsabilità del procedimento che è stata affidata al funzionario architetto interno all’amministrazione Emanuela Criber. Della progettazione e direzione dei lavori in capo se n’è occupato invece il funzionario restauratore e conservatore Maria Isabella Pierigè con il supporto operativo di Claudio Tatoli. I lavori specialistici di restauro lapideo sono stati affidati all’impresa Archingeo di Guardiagrele, sotto la direzione tecnica della restauratrice dott.ssa Laura Petrucci. Il cantiere è stato chiuso in linea con il cronoprogramma, che prevedeva un tempo di centocinquanta giorni per la conclusione dei lavori di restauro.
Particolare attenzione nell’intervento è stata effettuata sul gruppo scultoreo centrale, degradato da forti attacchi di microrganismi e dal particellato atmosferico tipico degli ambienti urbani aperti al traffico. La protezione delle superfici e la ricostruzione di alcune parti ha concluso l’intervento. «Si tratta di un intervento di restauro complesso e altamente specialistico, gestito dalle professionalità interne alla Soprintendenza che hanno seguito nel dettaglio tutto il cantiere – ha dichiara la soprintendente Collettini. La presenza del parcheggio non favorisce la conservazione del monumento, a causa della concentrazione nell’area di inquinamento atmosferico, ed è quindi il momento di restituire al monumento la
sua dignità nello spazio urbano, intenzione già condivisa con il Comune di Lanciano che si è impegnato, insieme alla Soprintendenza, a programmare interventi di riqualificazione e valorizzazione dello spazio antistante»
VICENDE STORICHE – Il monumento, nato inizialmente per commemorare i duecentosettanta caduti lancianesi della I° Guerra Mondiale, viene eretto sul lato nord della Piazza Plebiscito a fare da cerniera tra i quartieri storici e la città nuova novecentesca. Commissionata all’artista Amedeo Cataldi, l’opera viene inaugurata a Lanciano il 13 settembre 1926 alla presenza del Principe Umberto di Savoia. Il monumento, si articola con uno scenografico emiciclo poligonale, che cinge al suo interno un alto piedistallo su cui insiste il gruppo scultoreo raffigurante un’altera figura femminile, coronata da elmo, col braccio destro proteso verso il cielo in atto di reggere una corona di alloro e, con il sinistro, il corpo esanime di un giovane ignudo. Le lapidi recano epigrafi commemorative dei caduti della guerra del 1915-1918 e dei martiri del 6 ottobre 1943. L’intervento di recupero ha riguardato il parziale consolidamento e ripristino della struttura di sostegno interna e la rimozione da tutto il paramento lapideo degli attacchi biologici, piante superiori e croste nere. Le fessurazioni sono state risolte tramite stuccature e le lastre eccessivamente ammalorate sono state sostituite.
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