L’emergenza idrica si affronta creando nuovi invasi e riserve idriche al servizio di edifici pubblici e privati. Lo afferma l’Udc Abruzzo, che collecita la Regione «ad assumere tutte le iniziative utili per affrontare in maniera decisa quella che sta assumendo tutti i connotati di una vera e propria calamità».
Convocare «al più presto una riunione con l’Ente regionale per il servizio idrico integrato (Ersi), le società di gestione e i sindaci dei Comuni abruzzesi». Lo chiede il coordinamento regionale dell’Udc, di cui è segretario Enrico Di Giuseppantonio (sindaco di Fossacesia), alla presenza segretari provinciali Andrea Buracchio (Chieti), Andrea Colalongo (Pescara), Dante D’Elpidio (Teramo), di sindaci e amministratori locali. «È una richiesta che avanziamo da anni su aspetti quali una pianificazione territoriale per la creazione di nuovi invasi, la realizzazione di piccole riserve idriche negli immobili pubblici e nei condomini, una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per renderli più consapevoli e responsabili sull’uso corretto dell’acqua. È il momento di agire e dircelo, ci sono mutamenti climatici in corso, che non devono essere sottovalutati».
«Siamo da troppo tempo in emergenza idrica, che purtroppo ha radici lontane e la situazione non è più sostenibile», è l’allarme lanciato da Di Giuseppantonio. «L’acqua manca in molte città piccole, medie e grandi, con alcuni comuni che subiscono un continuo razionamento del servizio. È urgente far fronte alle difficoltà oramai storiche causate anche dal pessimo stato manutentivo in cui versano le reti idriche interne e la ingente dispersione d’acqua. Pesanti ripercussioni si stanno avendo anche nel mondo agricolo e la carenza di precipitazioni fa riaffiorare i ‘soliti’ problemi dei Consorzi di Bonifica». «Occorre una strategia, che sia la sintesi di un confronto aperto, costruttivo tra le parti, senza vincoli di appartenenza e di campanilismi».