Bolami: «Lunedì la Vastese sarà di Di Stefano. Ho fatto calcio con passione»

Se a fine aprile, con i primi accenni di Attilio Di Stefano intenzionato a rilevare la Vastese, l’attuale dirigenza storceva, molto, il naso, a distanza di due mesi la storia si è capovolta.

L’entrata in scena dell’amministrazione comunale, con il sindaco Menna e l’assessore allo Sport Della Penna, ha cambiato le carte in tavola. La figura dell’imprenditore pescarese, ma di chiare origini cupellesi, si è rinforzata di molto e dall’altra parte i capi biancorossi sono apparsi più tranquilli. Tanto da arrivare a un accordo virtualmente chiuso con esito positivo, prima con le dichiarazioni, pronunciate all’Aragona dallo stesso Di Stefano mercoledì, e rinforzate, questa mattina dall’intervista di Franco Bolami.

Franco Bolami e Attilio Di Stefano

L’attuale numero uno biancorosso ha parlato attraverso la pagina Facebook della Vastese Calcio spianando la strada verso l’ufficializzazione del passaggio di consegne: «È stata una settimana intensa, avremmo già chiuso venerdì ma Attilio ha avuto un imprevisto lavorativo, ma non ci sono problemi. Tutto scorre secondo i piani previsti, gli avvocati continuano a lavorare e lunedì si completerà il passaggio di consegne con le firme ufficiali». Ha parlato di un Di Stefano: «carico, entusiasta e convinto nel voler chiudere al più presto la trattativa e diventare il nuovo presidente biancorosso». A questo punto nessuno pensa a clamorosi dietrofront di una delle due parti ma qualora dovesse accadere, Bolami è chiaro: «La mia volontà di lasciare è chiara, non ci saranno miei ripensamenti. Credo valga lo stesso per Di Stefano, nell’ipotesi più pessimistica toccherebbe di nuovo a sindaco e assessore trovare persone interessate al club biancorosso».

Al passo d’addio Bolami ripercorre i suoi sette lunghi anni da presidente (finora il più longevo della storia biancorossa): «Esperienza bellissima, dove ho messo ogni giorno cuore e passione. Errori e sbandamenti fanno parte di un percorso ma sono serviti per crescere, il mio ciclo è finito ma posso dire di aver fatto calcio con tranquillità senza far mancare nulla a nessuno». Impossibile non menzionare il copresidente Pietro Scafetta: «Più di un fratello, sempre uno di fianco all’altro in questi sette anni, tra gioie e dolori è stata una splendida avventura, non smetterò mai di ringraziarlo. Un grande grazie lo devo a tutti quelli che hanno lavorato per il bene di questi colori, dentro e fuori la società, compresi anche quei tifosi che in questi anni non mi hanno voluto bene».

Bolami con il copresidente Pietro Scafetta

Poi parole speciali per il presidente del Pineto: «Silvio Brocco è una persona splendida, anche se a distanza ha sempre fatto sentire la sua presenza, fino a ieri ha fatto capire di essere un esempio con un bellissimo nei miei confronti». Nelle sette stagioni il presidente biancorosso ricorda «il ritorno in Serie D come giornata più felice, vedere tutta Vasto in festa mi ha emozionato e riempito di orgoglio». La pagina più triste è stata «il playout contro l’Agnonese, abbiamo rischiato di retrocedere e non meritavamo di giocarci quello spareggio salvezza, erano stati fatti tanti sacrifici».

Uno degli ultimi temi toccati è lo Stadio Aragona ormai chiuso da quasi otto mesi: «Auguro alla nuova società di poter riaprire le porte già a settembre. Noi ci siamo riusciti con grandi problematiche ma sfido chiunque a fare calcio per due stagioni complicatissime tra Covid e impianto chiuso. La Vastese non è stata mia e non sarà di Di Stefano, è un patrimonio della città di Vasto, riaprire quanto prima lo Stadio sarà un bene per tutti». Bolami non sarà più il presidente ma «resterò come sempre grande tifoso, ogni tanto la domenica assisterò alle partite senza più quella tensione che avvertivo da presidente e il mio contributo, statene certi, non mancherà mai».

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