Ci sono tre impianti per generare energia dai raggi solari in progetto nel Vastese. La nuova spinta alle rinnovabili e alle fonti alternative investe anche il nostro territorio. Nei giorni scorsi vi avevamo parlato della centrale per produrre biometano proposta dalla Stamnos di Viterbo a Monteodorisio sulla quale si è generato un dibattito politico. In Regione sono stati presentati tre progetti per una potenza nominale di picco pari a 16.810 kWp su una superficie complessiva occupata di oltre 18 ettari (182.070 metri quadri per la precisione, nel conto sono comprese anche le aree occupate da cabine elettriche, fasce di rispetto, viabilità ecc.).
Nonostante la fonte energetica da sfruttare sia la stessa, c’è da fare una distinzione tra i tre impianti in attesa di autorizzazione: quello a ridosso della Statale 650 “Trignina” tra i territori di Cupello e San Salvo è un campo fotovoltaico, i due di Carunchio sono campi agrovoltaici. Si tratta in quest’ultimo caso di impianti pensati per permettere di continuare a sfruttare la destinazione agricola dei terreni scelti (a differenza delle installazioni intensive che coprono intere colline) grazie a pannelli installati a vari metri d’altezza, orientabili su più assi per seguire il sole.
TERRENI DA ESPROPRIARE A CUPELLO – I terreni individuati per il progetto di Cupello si trovano in contrada Bufalara, accanto alla “Trignina” (all’altezza dello svincolo dalla fondovalle Treste) e la Regione ha avviato di recente l’iter per l’esproprio riconoscendo la pubblica utilità dell’opera. A proporlo è la Cupello Fotovoltaico srl con sede legale a Milano (a progettarlo, invece, è stata la Renew-co Engineering di Porto Sant’Elpidio) che ha chiesto la dichiarazione di inamovibilità: l’impianto non può avere una diversa collocazione perché non ci sono percorsi alternativi per connetterlo alla rete elettrica nazionale.
La superficie che sarà occupata è di 6,83 ettari che ospiteranno 8.032 moduli fotovoltaici di silicio per una potenza nominale di picco di 4.819 kWp. Per la realizzazione, una volta ottenute tutte le autorizzazioni, la società indica sei mesi; la vita dell’impianto è di trenta anni. L’anno scorso, la Regione, nella valutazione di assoggettabilità, ha emesso il provvedimento di esclusione dell’opera dalla Valutazione d’Impatto Ambientale.
GLI IMPIANTI AGROVOLTAICI DI CARUNCHIO – I due progetti riguardanti il territorio del Comune dell’Alto Vastese sono stati elaborati dallo stesso studio, la Mari srl di Sebastiano al Vesuvio (Napoli), ma presentate da due società differenti, la Metka Egn Renewables Development Italy srl di Milano e la Tecno.energy srl di Bressanone (Bolzano). Si tratta di due impianti dal medesimo concetto, su terreni adiacenti in piano San Leonardo (a ridosso del territorio di Roccaspinalveti), che differiscono per dimensione.
Il più grande è quello della Tecno Energy che si estenderà su 7,94 ettari (i pannelli ne occuperanno solo 2,9) per una potenza di picco di 6.293 kW e un investimento di 4,6 milioni di euro; per l’altro (della Metka) è prevista una superficie di 3,4 ettari (2,6 per i pannelli) per una potenza nominale di picco di 5.698 kWp e un investimento di oltre 4,2 milioni di euro.
Come detto, si tratta di impianti – diffusi soprattutto in altre zone d’Europa come Francia e Germania – pensati per consentire vari tipi di coltura che possono beneficiare anche dell’ombra degli stessi pannelli. Nella documentazione presentata dalle società proponenti si fa riferimento a ulivo nano, vite, ribes e fragolina di bosco.
Per entrambi i progetti si sono da poco conclusi i 30 giorni per presentare osservazioni.
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