La Curva Sud ribadisce il proprio “no” a Pincione: «Mai con questa società»

Dopo aver mostrato il suo forte dissenso dagli spalti del “Biondi”, il direttivo della Curva Sud Ezio Angelucci, torna con un lungo messaggio, a far sentire la propria voce in merito all’enigmatica situazione attuale del calcio rossonero, «In un clima di sconcertante indifferenza sul futuro del Lanciano Calcio – affermano i tifosi – e, alla luce delle ultime dichiarazioni pubbliche rilasciate da Pincione, la Curva Sud Ezio Angelucci, tiene con fermezza a rimarcare la propria linea». Emblematico in tal senso fu lo striscione che ha accompagnato la tifoseria durante tutta la stagione “Per la nostra città…mai con questa società”. «Una città – si legge ancora nella nota – che a caro prezzo -, sta pagando disonestà e scelleratezze di individui capaci puntualmente di riuscire a fare peggio di chi li ha preceduti. Un città si sta lasciando lentamente disinnamorare dei colori rossoneri. Certamente un paradosso per una realtà che, fino a non molti anni addietro, era abituata a vivere di pane e pallone. Se Pincione avesse una coscienza, spalti gremito e tifo incessante dei tempi, basterebbero per zittirlo».

I supporters frentani riflettendo su quale possa essere la soluzione per “sanare il marcio” chiedono con forza all’attuale dirigenza di andare via lasciando il titolo sportivo in presunte “mani migliori” che però ad oggi non si capisce bene di chi siano e a chi appartengano. Ma capitolo Pincione a parte, il direttivo della curva sud ci tiene a sgomberare il campo da qualsivoglia illazione, «ribadendo che l’unica squadra alla quale è stato e sarà dato sostegno è il Lanciano Calcio 1920 ed in relazione ai possibili sviluppi che ci saranno agli ultras non interessa sostenere altri sodalizi cittadini di categoria nè inferiore nè superiore, brutte copie o copie di circostanza del vero Lanciano». In conclusione il gruppo auspica fortemente che la questione del calcio in città non diventi, «strumento politico per fantomatici consensi elettorali» e che si possa trovare presto, «un’imprenditoria locale dalla quale non si pretendono colpi e spese non sostenibili, ma semplicemente progettualità, serietà ed un dialogo sincero con la piazza con un’amministrazione comunale vigile sulla situazione del “Biondi” che oltre ad essere patrimonio della collettività, custodisce in sè le storie ed i successi della Lanciano sportiva».

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