L’ampliamento della discarica di Cerratina arriva in consiglio regionale

«Arriva al pettine il nodo della scelta dell’ampliamento della discarica di Cerratina, prevista nel onsiglio regionale del 1° giugno, convocato a L’Aquila». A porre di nuovo l’accento sulla questione ambientale che, ormai da quasi tre anni, è sul tavolo degli amministratori, è Leo Marongiu, consigliere d’opposizione in quota Pd.

La Giunta regionale presieduta da Marco Marsilio e con l’assessore proponente Nicola Campitelli dapprima è intervenuta con la DGR 821 del 13/12/2021 e quindi con il provvedimento amministrativo 47/2022 è andata a definire l’assegnazione di circa 500mila mq di ulteriori volumetrie per la discarica di Cerratina.

«Come avevo previsto nel consiglio comunale sulle linee programmatiche, – afferma Marongiu in una nota – che infatti nulla dicono sulla gestione circolare dei rifiuti e sulle iniziative strategiche da intraprendere proprio per evitare questo immenso imbarazzo politico da parte della giunta Paolini, la stessa da cui avevamo ereditato la discarica di Serre senza alcun atto di bonifica, l’immondizia per le strade ed una raccolta differenziata ai minimi termini, è arrivata la decisione finale sul tema che accese le polemiche fin dal dicembre 2019 ed aveva visto l’allora opposizione con Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia ed il gruppo rappresentato dall’attuale assessore all’ambiente Tonia Paolucci,  intraprendere la più dura battaglia consiliare sotto l’amministrazione Pupillo».

Una querelle che va avanti dal 2019, dunque, quando il presidente Ecolan, Massimo Ranieri, si trovò costretto ad organizzare un incontro con stampa e portatori d’interesse, proprio lì, sui 35 metri di rifiuti di Cerratina per illustrare quale sarebbe, fin da allora, la soluzione migliore per la società che si occupa della gestione dei riuniti. «Necessario un ampliamento perché la vita residua della discarica non supera i 4 anni», aveva detto allora Ranieri. Oggi di anni ne sono passati due, l’empasse resta ed il tempo stringe.

Una serie di batti e ribatti tra cittadini, tecnici, politici e imprenditori, giunta sino all’infuocato consiglio comunale di giugno 2020 quando l’allora maggioranza Pupillo andò sotto, proprio a causa della mozione su “Tutela dell’ambiente e della salute nelle contrade a sud di Lanciano“, presentata dagli allora consiglieri di maggioranza Cotelessa, Di Corinto, Gabriele Paolucci, Zulli ed Ucci. Mozione che vide la maggioranza spaccarsi ed una convinta opposizione battere i pugni contro quella che avrebbe fatto diventare Lanciano «la pattumiera d’Abruzzo». 

«Anche in campagna elettorale, l’attuale sindaco Paolini, buttando la palla in calcio d’angolo tra la posizione dell’assessore regionale proponente del provvedimento Campitelli e le posizioni urlate della sua coalizione elettorale, ha più volte parlato di tavoli da attivare per comprendere la situazione: – ricorda oggi Marongiu – quali tavoli sono stati attivati in queste settimane? L’Amministrazione comunale è a conoscenza di ciò che Marsilio, l’assessore Campitelli, Lega e Fratelli d’Italia, porteranno in votazione mercoledì all’emiciclo? Sindaco ed assessore all’Ambiente Tonia Paolucci, tra i più intransigenti paladini contro l’ampliamento, sono d’accordo con il provvedimento in approvazione in consiglio regionale?».

«L’onere delle posizioni e delle decisioni oggi è in capo ad amministrazione regionale e comunale che sono dello stesso segno politico e noi abbiamo l’obbligo di segnalare: silenzio imbarazzato o tardiva resipiscenza?»

A questo punto Marongiu si chiede se gli attuali amministratori abbiano cambiato posizione rispetto a 2 anni fa quando parlavano di Lanciano “pattumiera d’Abruzzo”. «Perché se così non fosse, – sottolinea ancora – sarebbe necessario anche un atto politicamente forte di chi 2 anni fa metteva in essere una dura e legittima battaglia politica ma che oggi tace e cerca di far passare sotto traccia la questione. Io non credo che Lanciano diventerebbe “pattumiera d’Abruzzo” con questo provvedimento, non lo credevo ieri e non lo penso oggi chiedo però un’operazione di trasparenza e onestà politica di chi oggi amministra comune e regione e conoscere la strategia futura per Lanciano e per il nostro comprensorio. È grave – chiude la nota del consigliere Pd – il silenzio ma fa rumore ancora di più il grande imbarazzo di chi ha chiesto i voti promettendo un legame continuo con i cittadini ma che oggi nasconde colpevolmente ai lancianesi questo atto così degno di nota della giunta Marsilio senza alcuna spiegazione».

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