Fondazione Mileno, «Contratti fermi da 15 anni, la situazione non è più tollerabile»

Ancora incertezze sul rinnovo contrattuale per i lavoratori della fondazione Padre Albero Mileno di Vasto Marina dove c’è una delle più grandi strutture riabilitative gestite, il “San Francesco”. I rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl tornano a denunciare «l’indifferenza dell’associazione datoriale Aris e del suo presidente regionale, Franco Berti, attuale direttore della fondazione, nei confronti dei dipendenti i quali sono in attesa del rinnovo contrattuale, fermo, per la parte economica al 2007, a 15 anni fa». 

Per le sigle sindacali si tratta di «una situazione semplicemente vergognosa, un ritardo intollerabile e inaccettabile. Una beffa nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che continuano ogni giorno a prodigarsi, con la loro professionalità, nei doveri che il proprio ruolo comporta e che legittimamente le aziende pretendono. Buste paga più leggere, potere d’acquisto sempre più basso, caro bollette, caro carburante, aumento dei prezzi per i beni di prima necessità servizi sempre più cari». 

Quella evidenziata dai sindacati è solo l’ultima criticità che colpisce la fondazione che impiega circa 200 dipendenti: «I lavoratori e lavoratrici nel corso degli anni hanno pagato un alto prezzo per le diverse difficoltà vissute dal 2007 ad oggi. A queste si è aggiunta la non facile gestione pandemica che ha sottoposto i lavoratori a un duro lavoro. Di contro non si parla di rinnovo contrattuale. Infermieri, oss, ausiliari socio sanitari addetti all’assistenza, fisioterapisti, educatori, assistenti sociali, logopedisti, terapisti occupazionali, tecnici di radiologia, amministrativi ecc., a parità di titoli, qualifica, fascia e lavoro, percepiscono un salario inferiore del 30% rispetto ai colleghi assunti prima del 1° gennaio 2013. Si tratta di una vera ingiustizia che nel tempo poteva essere corretta. Vogliamo immediatamente il rinnovo del contratto fermo da 15 anni e parità salariale per tutti, il corretto inquadramento del personale oss, l’indennità professionale e il “bonus Covid”, l’indennità per il personale che effettua rientri pomeridiani e il diritto alla mensa».

Inoltre, le sigle sindacali chiedono anche ai rappresentanti della Regione «di uscire dal silenzio e di fare la loro parte aprendo un tavolo di confronto sul rinnovo contrattuale e sulle dotazioni organiche nelle strutture socio sanitarie, Rsa e centri di riabilitazione». 

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