Si è conclusa il 14 maggio a Casoli la 20ª edizione del Sentiero della Libertà, la marcia che ripercorre a piedi «la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e di giovani italiani che lottavano per la liberazione d’Italia, divisa dalla Linea Gustav dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando l’Abruzzo divenne terra di confine e angolo di speranza per i fuggiaschi che si schieravano con l’Esercito Alleato». Un’edizione della ripartenza, dopo le interruzioni a causa della pandemia, che ha visto mutata la sua esperienza di cammino ma non l’intensità con cui i partecipanti hanno percorso i sentieri delle montagne abruzzesi vivendo forti sentimenti ed emozioni. Tre tappe, vissute a distanza di qualche giorno l’una dall’altra, hanno dato compiutezza al cammino, da Sulmona a Casoli, che nei vent’anni di marcia ha visto partecipare migliaia di persone.
La prima tappa, il 3 aprile, è partita da Sulmona, dove c’è il Campo 78, per arrivare a Campo di Giove, facendo memoria di Mario Setta, fondatore e animatore dell’associazione, docente e attento ricercatore della vicende della Resistenza in Abruzzo. Il 25 aprile la tappa dal forte valore emotivo con partenza da Campo di Giove e l’arrivo a Taranta Peligna, al Sacrario della Brigata Maiella nel ricordo dei partigiani abruzzesi che diedero un fondamentale contributo ala liberazione dell’Italia. E infine, il 14 maggio, il cammino da Taranta Peligna a Casoli, altra località che ha legato il suo nome alle vicende storiche del secondo conflitto mondiale. Per gli uomini in cammino durante gli anni drammatici della guerra l’arrivo a Casoli voleva dire avercela fatta. Sulla strada dell’ultima tappa c’è stato anche l’omaggio a Donato Ricchiuti, partigiano della Brigata Maiella, morto in azione l’1 aprile 1944 e insignito della Medaglia d’argento al Valore Militare.
All’arrivo a Casoli, in piazza della Memoria, i sindaci e la presidente dell’associazione Il Sentiero della Libertà, Maria Rosaria La Morgia, hanno raccolto le esperienze vissute nelle tre tappe della marcia che ha visto anche la partecipazione di tanti giovani, chiamati a fare memoria di un pezzo di storia che ha segnato profondamente l’Abruzzo. L’appuntamento è per l’edizione 2023, con l’impegno dell’associazione nel continuare a portare avanti questo prezioso impegno civico che, ripercorrendo le tappe della storia, trasmette profondi valori, quanto mai preziosi anche nei tempi attuali.