Al via il secondo weekend di “Artinvita”: prime nazionali e manifestazioni itineranti

Una passeggiata alla scoperta delle erbe spontanee e una performance itinerante inaugurano il secondo week-end di Artinvita – Festival internazionale degli Abruzzi. Giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 maggio il gastronomo pescarese Alessandro Di Tizio, dalle 10:30 a Pennapiedimonte, cura “C’era una volta un fiore da mangiare”, una camminata alla scoperta delle erbe selvatiche per bambini tra i 5 e gli 8 anni. Nel paesaggio abruzzese infatti sono per fortuna ancora presenti molte erbe spontanee: imparare a riconoscerle sin da bambini è un modo per imparare, giocando, a rispettare la natura e a tutelarla da adulti. L’evento si svolge in collaborazione con “Il Camioncino” di Anne-Lise Binard e Antonia Valente, concerto itinerante che negli stessi giorni si snoda tra Pennapiedimonte, Guardiagrele, Orsogna e Crecchio. Dopo la passeggiata-raccolta i bambini decorano con fiori ed erbe raccolte il camioncino messo a disposizione da Aldo Chiarieri. Anne-Lise (viola e voce) e Antonia (piano) portano poi tra le strade dei borghi del Festival le melodie di Schumann, Schubert, Dalida e Nougaro. Questa performance itinerante ha l’ambizione, tanto artistica quanto umana, di condividere la musica classica con persone che non hanno la possibilità di avvicinarvisi.

Venerdì 6 maggio Artinvita torna al teatro De Nardis di Orsogna, dove alle 21:00 sono sempre protagoniste Anne-Lise Binard e Antonia Valente, stavolta insieme al percussionista abruzzese Antonio Franciosa: sul palco va in scena la prima nazionale di “Fine serata”, performance di flamenco creata e ideata da Anne-Lise Binard, che ha chiesto a Franciosa di colorare col suono delle percussioni i movimenti della sua danza in collaborazione con la pianista Valente. Un’altra prima nazionale è in programma sabato 7 maggio alle 21:00, con replica domenica 8 alle 19:00: nell’auditorium Santa Maria da Piedi di Crecchio, con lo spettacolo immersivo “Le Hurle”. È una storia che si svolge in un futuro parallelo, dove soccombe un mondo iperurbano: un uomo racconta con la voce sovraesposta di un sistema sull’orlo dell’estinzione, facendoci ascoltare i frammenti del mondo vivente e non vivente prima del silenzio finale. Regia e drammaturgia sono di Maya Boquet; testo e letture di Lancelot Hamelin; scenografie di Franck Jamin; composizioni sonore e performance di Paul Ramage; registrazioni suono d’archivio di Jocelyn Robert; video di Simon Rouby; direzione artistica, composizioni suono e performance di Alvise Sinivia; creazione luci e regia generale di Julien Soulatre; letture di Frédéric Stochl; traduzione in italiano di Andrea De Luca; acusmonium di Armando Balice.

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