L’estate è vicina, ma sulla carenza idrica a Vasto la politica locale e regionale non batte un colpo. Lo afferma l’ingegner Edmondo Laudazi, fondatore del movimento politico Il Nuovo Faro.
«In questi mesi stiamo sollecitando la Sasi (gestore) e l’Ersi (proprietario delle reti), affinchè, in attesa dei necessari finanziamenti, che consentano di adeguare gli impianti obsoleti e di realizzare un nuovo collettore principale, da Casoli a Monteodorisio, aumentino almeno la dotazione potabile del nostro territorio, utilizzando il potabilizzatore di San Salvo , esistente e di proprietà consortile Arap, che potrà essere rifornito dalla maggiore acqua proveniente dalla diga di Chiauci, già piena per oltre i 2/3 della sua capacità massima, e collegandolo, con delle condotte , fino ai serbatoi cittadini di Montevecchio, di Colle Pizzuto e di Sant’Antonio Abate, per aggiungervi acqua durante la stagione estiva.
Nello stesso tempo, lo ripetiamo ancora: il Consorzio di bonifica deve essere messo in condizione , da parte della distratta Regione Abruzzo, non sempre attenta ai problemi del Vastese, di presentare una scheda progettuale, a valere sui fondi del Pnrr, per ottenere le indispensabili risorse necessarie per realizzare una condotta di grande diametro che colleghi l’invaso di Chiauci fino al punto di derivazione e raccolta di Celenza sul Trigno , evitando di sperperare tutto il tesoretto idrico disponibile, che oggi viene riconsegnato per intero nell’arido alveo fluviale del Trigno. Due situazioni paradossali e simili , nelle quali , allungando un tubo , si riuscirebbe a soffrire tutti di meno», afferma Laudazi.
. In questo video di Chiaro Quotidiano la situazione attuale del bacino di Chiauci: GUARDA.
«In attesa, su stimolo ed impulso del sindaco di Vasto e degli altri sindaci del Vastese, tutti i consiglieri regionali del territorio si decidano a fornire un cenno di riscontro, dando corpo e contenuti al proprio mandato popolare che trascorre velocemente, senza che si evidenzino concreti segnali di interesse ai problemi del comprensorio per l’alleggerimento dei guai atavici da insufficienza idrica, aggravati dal persistente stato pandemico, che rende l’acqua potabile ancora più indispensabile al benessere dei cittadini».