Autostrade abruzzesi disastrate. Non solo quelle interne, con i loro viadotti da mettere in sicurezza (e i pedaggi che, su A24 e A25, aumenteranno fino al 375 per cento nei prossimi anni), ma anche l’A14, che collega Bologna a Taranto percorrendo tutta la dorsale adriatica fino ad arrivare sulla costa ionica. Un automobilista, Massimo Di Vincenzo, racconta a Chiaro Quotidiano il suo viaggio dall’Abruzzo alle Marche.
«Tratta Vasto-Porto San Giorgio, un viaggio di 170 chilometri circa. Diciotto cantieri di lavori con tanti chilometri continui di infiniti disagi. Una guida di andata e ritorno colma di rischi e pericoli per gli utenti. Nei tunnel e sopra i ponti si viaggia in mono corsie sempre più strette per via di auto sempre più grandi e di camion sempre più giganteschi che a stento entrano negli spazi tratteggiati. Tra l’altro i tir sono più numerosi delle automobili che vi circolano. Automobilisti e camionisti più stanchi e stravolti che mai, i quali, non appena si libera una tratta dai lavori, scatenano il piede sul pedale dell’ acceleratore nella vana speranza di recuperare il tempo perduto. È un pericolo inimmaginabile. Si rischia la vita. Non ci sono corsie di emergenza, non ci si può fermare per un malore, non ci si può distrarre neanche per un secondo. Ci sono – racconta Di Vincenzo – solo postazioni di controllo della velocità, massimo 60 chilometri, che fanno rischiare brusche frenate e tamponamenti a iosa, specie nelle ore notturne o con traffico intenso. Lavori perenni che, “per la nostra sicurezza”, possono recare più danni che benefici. Non si vede una pattuglia, non traspare alcuna tranquillità di viaggio. Che dire ai cari viaggiatori? Di accendere un cero al proprio santo protettore ogni qual volta si parte per quel percorso da… girone dantesco».
Comments 2