Variante alla SS16, sale la tensione. Regione: «Menna ha cambiato idea. Se la prenda con se stesso»

Tra Regione Abruzzo e Comune di Vasto è scontro sulla variante alla Statale 16. L’ipotesi che prevede l’arretramento della SS16 solo nel tratto sud, da Montevecchio a San Salvo, lasciando invariato il tracciato che passa per Vasto Marina non piace al sindaco, Francesco Menna. Gli risponde a muso duro il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale.

Umberto D’Annuntiis

«Prendiamo atto del cambio di rotta del sindaco di Vasto – attacca Umberto D’Annuntiis, sottosegretario alla presidenza della Regione – ma le accuse di scorrettezza e gli attacchi alla Regione li respingiamo al mittente. Forse sarebbe il caso di chiedere al sindaco Menna di fare pace con se stesso e non raccontare una versione dei fatti diversa a seconda dell’uditorio che ha di fronte. La delibera di giunta regionale che oggi contesta è frutto di incontri e di atti prodotti dal Comune di Vasto. In particolare, il consiglio comunale del 14 febbraio scorso, attraverso una delibera, condivideva, al punto 6, “la suddivisione per lotti funzionali dell’intervento, cominciando da sud, condividendo la realizzazione del tratto San Salvo-Vasto Marina fino ai pressi della stazione Vasto-San Salvo”. Successivamente la Regione, il 12 marzo, ha preso parte a un incontro pubblico che il sindaco Menna ha organizzato nella sala consiliare di Vasto alla presenza anche del sottoscritto. Al termine dell’illustrazione delle varie ipotesi di variante al tracciato proposte dall’Anas, il sindaco definiva un “pugno” il lotto 1 e una “carezza” i lotti 2 e 3. Inoltre, nella successiva riunione organizzata dalla Regione Abruzzo per facilitare il confronto prima della conferenza di servizi, alla presenza dei Comuni di Vasto, San Salvo e di rappresentanti Anas, tutti i partecipanti hanno dato una sostanziale disponibilità ad approvare i lotti funzionali 2, 3 e 4. Vi è conferma di questo anche da quanto riportato successivamente sulla stampa. È giusto ricordare al sindaco Menna che anche la Provincia di Chieti, di cui lui è presidente, nel parere espresso non ha dato alcun diniego ai tracciati proposti da Anas».

«La giunta regionale – dichiara D’Annuntiis – a seguito di tutte le interlocuzioni appena ricordate, e di cui il sindaco era perfettamente a conoscenza, ha espresso netta contrarietà a viadotti impattanti sul costone orientale, parere positivo all’adeguamento e messa in sicurezza del tracciato esistente nel tratto 1 e parere positivo, in linea con quanto riportato nella delibera di consiglio comunale di Vasto del 14 febbraio, alla proposta di variante del tratto 2,3 e 4, consistente nell’arretramento dell’attuale percorso tra Vasto Marina e San Salvo per garantire sicurezza e incolumità pubblica a una zona fortemente antropizzata. Il sindaco evita di dire che la giunta regionale, con la sua delibera, ha anche inserito tra le infrastrutture strategiche, cosa mai accaduta in passato, il progetto di variante della Provincia di Chieti, proprio per lavorare su una proposta per la Statale 16 più ampia e capace di superare le criticità presenti nel centro abitato di Vasto Marina. L’improvvisa inversione a U del sindaco sulle proposte progettuali è legittima, ma per giustificarsi non può incolpare la Regione Abruzzo. È opportuno ricordare a Menna che le proposte presentate dall’Anas, all’interno del progetto di fattibilità tecnica ed economica, sono la conseguenza del contratto di programma sottoscritto, nel 2017, dal ministro Delrio, noto esponente Pd, quando a guidare la Regione c’era Luciano D’Alfonso e la Provincia di Chieti un altro esponente del Pd, Mario Pupillo. Lo stesso sindaco Menna era da un anno alla guida del Comune di Vasto. È evidente come oggi facciamo i conti con tracciati viari conseguenti alle scelte sbagliate fatte per Vasto dalla filiera del centrosinistra. Se Menna vuole puntare il dito contro qualcuno, dovrebbe farlo contro se stesso e con i rappresentanti del suo partito che, come lui, avevano ruoli apicali quando si concepiva la proposta di variante di cui si è discusso ieri».

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