La comunità romena è la più numerosa di Lanciano e oggi guarda ai vicini di casa ucraini con preoccupazione e tristezza. Il reverendo Constantin Bolohan, della parrocchia ortodossa romena frentana, ci ha aperto le porte della chiesa dei Santi Martiri Sergio e Bacco, nel cuore del quartiere Civitanova, per parlarci di come i suoi fedeli stanno vivendo questo momento tra integrazione, accoglienza, solidarietà e un po’ di paura.
«Abbiamo promosso tra di noi una raccolta di vestiti e generi di prima necessità per aiutare i nostri fratelli ucraini. – ci dice padre Constantin – Noi siamo perlopiù romeni in parrocchia, ma alcuni hanno fratelli al confine a fare i volontari, c’è chi aiuta una mamma ucraina con un bimbo rimasti qui mentre il papà ha deciso di tornare in patria per rendersi utile e c’è chi decide di affidarsi alla fede».
Lo stesso reverendo Bolohan è stato una settimana fa nel suo paese, a circa 40 chilometri dall’Ucraina e, sebbene lì la situazione sia ancora sotto controllo, sono già tanti i profughi arrivati e «credo che quello che stiamo vivendo sia solo l’inizio di questa grande emergenza umanitaria», ci dice.
«Il periodo di certo non è semplice – conclude – ma affidarci a Dio è forse l’unica soluzione che abbiamo per tendere alla salvezza dell’anima. E dopo la pandemia e questa assurda guerra, ne abbiamo proprio bisogno».
Comments 1