La provincia di Chieti nel mirino dei predatori. Mentre nel Vastese era tornata la calma dopo il febbraio nero dei furti nelle case, ecco che una banda di rapinatori mette a ferro e fuoco l’area metropolitana di Chieti-Pescara assaltando la sede dell’Ivri di San Giovanni Teatino. Malviventi che non si fanno scrupoli a incendiare mezzi pesanti dentro un centro abitato, né ad aprire il fuoco per garantirsi una via di fuga. Un colpo messo a segno da professionisti del crimine che, per agire con questa rapidità e spregiudicatezza, devono aver studiato ogni mossa nei minimi dettagli.
Un raid, con tanto di chiodi a quattro punte sparsi sull’asfalto, che ricorda altre scorrerie simili degli anni scorsi. Una delle più impressionanti fu quella di dieci anni fa sull’A14, tra i due caselli di Vasto. Un commando aprì il fuoco contro un blindato, costrinse le guardie giurate a fermarsi e poi usò le seghe circolari per aprire come una scatoletta di tonno il furgone e prelevare i soldi.
Febbraio 2022 non è stato un mese tranquillo nel Vastese. Decine gli appartamenti di Vasto, San Salvo, Cupello e Monteodorisio presi di mira da ladri acrobati in grado di arrampiscarsi su grondaie e cornicioni per forzare le finestre e poi arraffare soldi e oggetti di valore [LEGGI]. A volte, per scappare, hanno preso le lenzuola dai letti delle abitazioni e le hanno annodate calandosi dai balconi [LEGGI]. Gli investigatori li cercano. Lo fanno conducendo complesse indagini iniziate dalla consapevolezza di non poter identificare i responsabili né tramite testimonianze né con le immagini della videosorveglianza, perché gli ignoti non hanno mai scoperto le loro facce.
Proprio mentre aumenta la richiesta di sicurezza, non si riesce a mettere un punto fermo sulla conservazione dei presidi di legalità. La provincia di Chieti corre il pericolo di perdere due tribunali e due procure, proprio quelli più a sud della regione, posti a presidiare una zona di confine spesso aggredita, nel corso degli anni, da criminali in trasferta provenienti da Puglia e Campania. Con il rischio della chiusura delle sedi giudiziarie di Vasto e Lanciano aumentano anche i timori di un ridimensionamento della presenza di forze dell’ordine su un territorio in cui le infiltrazioni, anche quelle della criminalità organizzata, sono già state riscontrate. La proroga dei tribunali fino a dicembre 2023 deve servire a trovare una soluzione che consenta di mantenere alto il livello di guardia.