La Provincia di Chieti progetta la delocalizzazione dell’ex Scuola all’aperto


In un comunicato a firma del consigliere provinciale Davide Caporale si parla della concreta ipotesi di una delocalizzazione dell’ex Scuola all’aperto. «Il lungo e complesso iter per la ricostruzione dell’ex Scuola all’aperto – si legge nella nota – raggiunge uno step decisivo per l’ipotesi di una futura delocalizzazione, visto che lo stabile, dichiarato inagibile dopo il terremoto del 2009, ospitava 7 aule occupate dall’istituto De Titta per circa 780 metri quadri». Il nuovo progetto, realizzato dall’arch. Adele Di Campli con il RUP ing. Michel Zulli della Provincia e il dirigente ing. Nicola Pasquini, è stato depositato pochi giorni fa presso il Comune di Lanciano per ottenere i relativi pareri e dopo la valutazione dell’ Ufficio Urbanistica, lo stesso sarà inviato dalla Provincia all’Ufficio Speciale della Ricostruzione (U.S.R.C.) per ottenere il finanziamento di 1.653.000 euro, fondi CIPE, rimasto bloccato per anni.

Come si ricorderà la primitiva ipotesi di ampliamento del Liceo Pedagogico – Linguistico (ex Magistrale) De Titta, in continuità con lo stabile di piazza Martiri Lancianesi, aveva trovato l’opposizione di alcune associazione perché si avvicinava al Torrione Aragonese e soprattutto per la definitiva bocciatura da parte della Soprintendenza provinciale per il reperimento di reperti archeologici. Di fatto il ritrovamento impedisce la ricostruzione sull’area dell’ex Scuola all’aperto e sul giardino prospicente. «L’allora presidente Pupillo – continua il consigliere Caporale – riuscì, dopo un parere iniziale negativo dell’Ufficio delle Ricostruzione, ad ottenere il via libera alla delocalizzazione della stessa volumetria da realizzare, nell’Istituto Fermi a poche centinaia di metri dal De Titta, con cui forma un unico plesso scolastico con la stessa dirigenza I.I.S De Titta-Fermi».

Il rendering di come sarà la futura scuola all’aperto

Nel dettaglio il progetto prevede il prolungamento della facciata del Fermi in direzione della corte interna oggi destinata ad area di sosta generando un’aula al piano terra, tre aule al primo e secondo piano. Inoltre si genera una corte interna che sarà uno spazio didattico all’aperto, nel richiamo alla storica costruzione che verrà abbattuta. Nel contempo, una volta ottenuto, come si spera, l’autorizzazione dall’Ufficio della ricostruzione, il Comune dovrà procedere alla richiesta di verifica di interesse culturale della scuola all’aperto alla Soprintendenza che già fece, informalmente, un sopralluogo alcuni mesi orsono, per l’abbattimento e il ripristino e la ricucitura delle mura medievali su cui fu costruito il manufatto negli anni ’60.

L’abbattimento sarà a carico del Comune di Lanciano, tanto che la precedente amministrazione aveva già inserito l’intervento nel piano triennale delle opere pubbliche. Sarà sicuramente un arricchimento per l’asilo Maria Vittoria che incrementa l’ area verde destinata ai bimbi e per la città per il recupero storico, architettonico delle mura in continuità del Torrione aragonese. «Ho seguito con particolare attenzione il progetto – conclude Caporale – in tutte le sue fasi e ringrazio la struttura tecnica della Provincia oltre che il progettista per la qualità del lavoro e l’impegno profuso: ritengo che entro l’anno si possa giungere al compimento delle procedure per ottenere un risultato importante per la comunità frentana e per il centro storico di Lanciano».

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