Mario e Nicolò Lemme: «Sempre una grande emozione vedere mio figlio giocare»

Quando, nell’estate del 2005, Nicolò veniva al mondo, papà Mario, dopo aver collezionato qualcosa come 300 presenze tra Serie B e C, da poco aveva trionfato in Serie D, trascinando la Val Di Sangro, costruita da Pino De Filippis e allenata dell’indimenticato Vincenzo Cosco, al salto in C2.

La storia di Mario Lemme a Vasto la conoscono tutti, uno dei pochi enfant prodige del calcio nostrano capace di volare, nel 1990, dalla C con la Vastese, al Parma in Serie A. Salernitana, Vicenza, Cosenza, Fidelis Andria, Ancona, Reggiana, Monza, Savoia, Modena, Pescara e Giulianova le sue tappe tra B e C, poi negli ultimi anni di carriera conobbe la D riavvicinandosi a Vasto.

In pochi però sanno che anche suo figlio, Nicolò, da attaccante ben si sta comportando sui rettangoli verdi, da quest’estate con la maglia della Bacigalupo Vasto Marina. 12 gol con la sua categoria di appartenenza, gli Allievi regionali guidati da mister Massimo Baiocco ma non solo, chiamato con la juniores ha subito risposto presente firmando 5 reti alle dipendenze dell’allenatore Michele Antonino. Sin da piccolo con un pallone tra i piedi, a casa, sul campetto e ovunque iniziando a recepire le prime indicazioni proprio da papà Mario ormai da oltre dieci anni allenatore a tutti gli effetti. «In realtà – le parole di papà Mario – un grande grazie Nicolò lo deve a Simon Michael Del Casale, è stato il primo ad allenarlo alla Virtus Vasto, per lui è stata una presenza fondamentale». Dopo gli anni in biancorosso il passaggio alla Pgs Vigor Don Bosco dove Mario Lemme allena ancora oggi, ufficialmente i nati nel 2009, 2010 e 2013 anche se in realtà i numeri totali «toccano quasi 90 ragazzini».

Sul rapporto padre-figlio in campo, trasformato quindi in allenatore-giocatore, c’è un ricordo di Mario che la dice lunga: «Quando lui era più piccolo era allenato da Silvino Ottaviano, io ero in tribuna ad osservare la partita, sul lato di campo più vicino a me davo qualche piccolo consiglio ai giocatori, da quella parte passa per un attimo Nicolò, per lui un piccolo accorgimento ma ricordo ancora la sua frase, devi stare zitto. Da allora quando c’è lui in campo mi limito ad essere spettatore, ed è giusto che sia così anche se in quella occasione lo stavo consigliando così come facevo con il resto dei suoi compagni». Nel corso della chiacchierata Nicolò siede di fianco al padre, sorridono spesso, il figlio conferma quella frase pronunciata nei confronti del padre e aggiunge: «Quando sono in campo non guardo gli spalti, sono concentrato solo ed esclusivamente sul campo, ascolto le parole del mister e quelle dei compagni, il resto non mi interessa».

Dopo i quattro anni con la Pgs Vigor Don Bosco la voglia di provare il salto di qualità confrontandosi con un campionato più difficile, la scelta è ricaduta sulla Bacigalupo Vasto Marina impegnata nel campionato regionale con tutte le categorie giovanili. Nicolò, come già detto, tra Allievi e Juniores, ha firmato già 17 gol, è alto 185 cm nonostante non abbia ancora compiuto 17 anni ma nonostante la stazza è difficile vederlo nelle vesti di centravanti. «Non è assolutamente il suo ruolo» sibila papà Mario, poi il diretto interessato scende nel dettaglio: «Ho rivestito più ruoli, da mezz’ala, seconda punta ed esterno, ecco, quest’ultimo è quello in cui riesco ad esprimermi meglio. Non sono uno da spalle alla porta, mi piace attaccare uomo e spazio, fisicamente sto bene e in questo periodo non sento la stanchezza nonostante i tanti impegni ravvicinati». Prestazioni di livello sono vale la chiamata con la prima squadra, finora tante panchine in Eccellenza, manca ancora l’esordio in campo ma «aspetterò il mio turno, se mi verrà data la possibilità cercherò di dare il massimo, ora sono concentrato sulle fasi finali di Allievi e Juniores ma spero che la prima squadra possa centrare la salvezza, abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci».

Luglio 2020: i Lemme a Vasto incontrano Nevio Scala allenatore di Mario negli anni parmensi

Il suo papà, da giocatore professionista, lo vive attraverso foto ricordo e qualche vhs ma «non sono un amante dei suoi video, in famiglia la sua carriera la conosciamo tutti, preferisco viverlo e godermelo ora, ho la fortuna di avere al mio fianco uno splendido papà». Mario ascolta con un sorriso raggiante e aggiunge: «Non importa la categoria, per chi conosce il calcio poter ammirare il proprio figlio giocare da sempre grandi emozioni, ogni volta che vedo Nicolò in campo sono felice». Lemme, conquistò più di una convocazione con la Nazionale Italiana Under 21, in attacco fece coppia con Vieri in un gruppo che vedeva anche la presenza di Pippo Inzaghi e Del Vecchio. Dalla realtà di quasi trent’anni fa a ipotesi fantacalcistiche, a Nicolò chiediamo con chi vorrebbe comporre un tandem offensivo e non ha dubbi: «Non perché io sia tifoso dell’Inter ma stravedo per Lautaro Martinez, avere al proprio fianco un lottatore come lui esalterebbe anche le mie caratteristiche». Mario è stato un calciatore professionista per tredici lunghissimi anni, riavere un altro Lemme ad alti livelli sarebbe un orgoglio per la Vasto sportiva ma padre e figlio sanno benissimo che «per arrivare in alto oggi come allora tanto impegno e sacrificio non sempre bastano, è un percorso lunghissimo e in salita». Rispetto agli anni da professionista di Mario il calcio è cambiato: «oggi la Serie B – parola di Nicolò – è più di un gradino più bassa rispetto a quella affrontata da papà quasi vent’anni fa». «Confermo – aggiunge Mario – e vi dirò di più, quando ero ancora più piccolo di Nicolò ammiravo la Vastese che partecipava al campionato di Promozione, quella rosa non aveva nulla da invidiare ad alcuni attuali organici di Serie C, il livello di quel periodo era altissimo».

Tornando al presente, oggi, sabato 19 marzo, sarà la festa del papà, Nicolò ci pensa un attimo, sorride, guarda il papà e promette: «per me con gli Allievi sarà un sabato di campionato, a Vasto Marina sfideremo l’Universal Roseto, se dovessi riuscire a gonfiare la rete, e spero di riuscirci, il gol lo dedicherei a mio padre». Mario Lemme, ha esordito in Coppa Uefa (oltre a Serie B e C) ma mai in Serie A, ci furono tante possibilità ma nessuna si concretizzò. «Resta l’unico cruccio della mia carriera che mi ha comunque pienamente soddisfatto e ripagato dei tanti sacrifici fatti», ora in campo c’è un altro Lemme, Nicolò, magari, tra qualche anno, sarà lui a mettere piede in Serie A. Sarebbe la perfetta chiusura del cerchio per la famiglia Lemme anche se quella tra papà Mario e il figlio Nicolò è già ora una bellissima e limpida storia da raccontare.

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