Una diffida al Comune di Vasto dall’abbattere 86 alberi nella Riserva naturale Marina di Vasto. L’ha inviata all’amministrazione comunale il Wwf Zona frentana e Costa teatina dopo che il Comune, «nella qualità del dirigente del servizio ambiente, ecologia e sanità, ha espresso parere favorevole in merito alla valutazione appropriata dell’incidenza (Vinca) dell’intervento di manutenzione del verde e messa in sicurezza di alberature lungo la pista ciclopedonale della Marina di Vasto», si legge in una nota dell’organizzazione ambientalista.
Secondo la presidente del Wwf Zona frentana e Costa teatina, Ines Palena, «la nostra associazione, che aveva presentato già osservazioni al precedente screening di incidenza ambientale, ha rilevato che l’attuale Vinca non è stata regolarmente pubblicata sull’Albo pretorio del Comune di Vasto, bensì soltanto nella sezione Ambiente del sito istituzionale del Comune, contravvenendo alle norme sulla partecipazione e pubblicizzazione degli atti. Pertanto provvederà ad inviare al Comune formale diffida, tramite l’avvocato Francesco Febbo, dal procedere con l’intervento di manutenzione».
L’associazione chiedeva di utilizzare il pulling test, «prova di trazione controllata dell’albero, che consente di verificare la resistenza effettiva ad eventi meteorologici estremi», prima di dare il via libera alle motoseghe. Inoltre, nella Vinca c’è scritto che «le operazioni di taglio e di potatura di contenimento non vanno effettuate nel periodo decorrente dal 1° marzo al 31 luglio (periodo di nidificazione). Tale periodo, come previsto dal Regolamento di gestione del verde, viene prolungato fino al 30 settembre», «mentre il Comitato di valutazione ha dato parere positivo a prorogare il periodo di intervento fino al 20 marzo, mettendo a rischio la presenza di molte specie che utilizzano gli alberi come sito di nidificazione.»
«Inoltre – conclude il Wwf – in piena crisi climatica, in cui tagliare alberi dovrebbe essere l’ultima delle opzioni considerate, si dovrebbe perlomeno piantarne di nuovi ad alto assorbimento di CO2, mentre nel progetto si parla di ripiantumare con essenze arbustive tipo mirto o lentisco. L’ombreggiamento e la frescura che possono fornire alberi di alto fusto, per quanto non al pieno della loro vitalità, sono aspetti di cui non si può non tener conto andando incontro ad estati sempre più calde. Le misure di mitigazione ci sembrano pertanto piuttosto carenti, anche rispetto alle necessarie misure di adattamento ai cambiamenti climatici».