Variante SS16, Bocchino: «Si torni al progetto del 2009». Aiuto e Fuiano: «Sì al dialogo, ma senza allarmismi»

Continua a tenere banco la vicenda variante alla Statale 16 dopo la presentazione del progetto da parte di Anas. Una proposta, quella della mini-variante da 9 chilometri sul costone orientale di Vasto, che, secondo la politica locale, «rischia di deturpare il paesaggio» e che per questo ha incontrato una strenua opposizione. Impatto sul paesaggio che Anas, dal canto suo, reputa «trascurabile». Politica locale quindi “unita” ma non troppo, con gli esponenti del territorio che propongono diverse “soluzioni” per la realizzazione del tracciato. Alle voci che già si erano espresse in merito alla variante, si uniscono anche quella di Sabrina Bocchino, consigliere regionale della Lega, e di Gaetano Fuiano e Daniela Aiuto, esponenti di Azione.

La parte di tracciato che più preoccupa

«Gli sforzi progettuali di Anas di indicare più proposte di variante alla SS 16 Adriatica tra Vasto Marina e San Salvo Marina non rappresentano, al momento, la concreta visione politica della Lega – afferma la Bocchino in un comunicato stampa – che indica quale base di più attenta valutazione il progetto del centrodestra del 2009 sul quale è stata siglata una intesa generale quadro tra Governo e Regione Abruzzo nell’ambito della integrazione del 6° programma delle infrastrutture strategiche. Si tratta di un progetto – spiega l’esponente abruzzese del Carroccio – il cui preliminare è stato redatto dalla Provincia di Chieti al fine di perseguire una politica infrastrutturale di sistema ‘a rete bilanciata’ per la viabilità provinciale e le relative connessioni con il sistema nazionale, che ha avuto il gradimento dei Comuni di Vasto, San Salvo, Monteodorisio, della stessa Anas e di Società Autostrade. Il Direttivo – aggiunge – invita inoltre a garantire la gratuità del tratto autostradale Vasto Nord – Vasto Sud nei mesi estivi fino alla realizzazione della Variante. Al di là delle polemiche più o meno giustificate e dalle quali ci teniamo fuori, riteniamo che il progetto prospettato da Anas non rappresenti il percorso ottimale per la soluzione del problema. D’altronde, dal 2009 il centrodestra sostiene l’opportunità dell’arretramento della Statale che sia distante dalla linea di costa. La Conferenza di Servizi convocata – sostiene la Bocchino – può essere la sede opportuna in cui rappresentare le istanze del territorio ed una volontà univoca e per questo invitiamo gli enti locali coinvolti ad esprimersi in maniera chiara, lineare e convergente sulla questione».

Daniela Aiuto e Gaetano Fuiano di Azione, sintetizzano l’attuale scenario in due macroelementi: «Per prima cosa- affermano in un comunicato stampa – la variante si rende utile e necessaria per liberare la costa vastese dal carico di traffico leggero e pesante che insiste sull’attuale tracciato. In secondo luogo Anas, che ha recepito questa esigenza dal territorio, nel corso degli anni ha interloquito con le amministrazioni pubbliche ai vari livelli e sul tavolo sono state studiate diverse proposte. Sostanzialmente, si è stretto il cerchio decisionale attorno a due ipotesi: la prima, molto sostenuta dalla volontà locale, prevedeva una maxibretella che avrebbe by-passato il nucleo urbano di Vasto. La seconda ipotesi, partirebbe dall’attuale tracciato sulla costa, all’altezza di località Trave, e seguirebbe un percorso compreso tra le terrazze del belvedere e il piano stradale attuale della SS16. La seconda opzione è stata preferita da Anas, ma è giustamente osteggiata da cittadinanza e politica locale. Un’ostilità del tutto condivisibile». Gli esponenti del partito di Carlo Calenda però, giudicano gli interventi della politica locale «allarmanti». L’interlocuzione, affermano «è ancora tutta in divenire e nulla è stato deciso. Allarmare la popolazione additando Anas come sorda alle volontà locali sembrerebbe non corrispondere a verità ma, piuttosto, potremmo forse pensare ad un utilizzo un po’ strumentale della vicenda per poter rivestire i panni di “paladini difensori del bene pubblico”. Occorrono tecnici e decisori politici motivati e preparati nei tavoli di valutazione dell’opera. Una classe politica in grado di interloquire con competenza e serietà sedendosi al tavolo con ANAS e portando non proclami politici ma proposte serie, concrete e documentate. Quello del 6 aprile sarà il primo dei tavoli previsti. La posizione politica e civica contraria al tracciato orientale è unanime, deve attraversare tutte le forze politiche in campo, e auspichiamo che Anas non si sottrarrà dal prenderla in considerazione. Azione è e sarà accanto ai cittadini nel voler tutelare, in primis, la bellezza della nostra costa ed il suo paesaggio, che sono un patrimonio che abbiamo il dovere di salvaguardare anche per le generazioni future. Resteremo vigili osservatori di tutto l’iter e faremo giungere, all’occorrenza, le nostre proposte».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *