Un teatro al completo ha abbracciato ieri i Solisti di Kiev (Kyiv Soloist – National Chamber Ensemble), formazione orchestrale arrivata in Italia solo qualche giorno prima della guerra. Insieme a loro il Maestro Francesco Di Rosa, tra i migliori oboisti nel panorama internazionale, per la riapertura del “Rossetti” dopo gli interventi di ristrutturazione al tetto; ognuno di loro indossa una coccarda a forma di girasole con i colori dell’Ucraina.
L’occasione, già importante, non poteva non assumere un’ulteriore connotazione a causa dell’invasione russa in corso in questi drammatici giorni.
Il sindaco Francesco Menna e il vescovo dell’Arcidiocesi Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, lo hanno sottolineato nel loro saluto ai musicisti. «Grazie per il grande messaggio di pace e amore che lancerete attraverso la musica e la cultura», ha detto il primo cittadino seguito da Forte: «Esprimo ringraziamento e lode per la riapertura del teatro. Nell’antica Grecia il teatro era il controcanto dell’anima, serviva a ricordare ad Atene, piena di ebbrezza per la vittoria, la sofferenza dei vinti. Il teatro serve sempre a ripensare in modo altro quello che a volte può essere fatto passare attraverso i media o la propaganda. Questa sera siamo qui per dimostrare tutta la vicinanza, la stima, l’affetto al popolo ucraino che in questo momento è massacrata da un’aggressione ingiusta e inaccettabile. Gloria all’Ucraina».
Nella scaletta della serata anche un concerto del direttore artistico del teatro, Raffaele Bellafronte che così ha raccontato l’inedita situazione in cui si trova insieme alla formazione musicale: «Mai mi sarei immaginato di dedicare una mia composizione a questa compagine che rappresenta un intero popolo che sta vivendo una terribile aggressione da parte di un altro Stato. Viviamo questa doppia emozione: da una parte la musica che crea ponti dappertutto e dall’altra il dramma di questa guerra che noi viviamo con loro, minuto dopo minuto perché stiamo insieme tutto il giorno».
Infine, il messaggio dei musicisti ucraini letto dal maestro Di Rosa: «È molto difficile per noi essere qui. Da tredici giorni il nostro Paese è in guerra. Siamo molto preoccupati per le nostre famiglie e il nostro popolo. Quando siamo partiti la situazione era abbastanza tranquilla, non potevamo immaginare che le forze russe avrebbero puntato Kiev e le città principali. Fare musica in queste condizioni è molto difficile, ma al momento non abbiamo alternative. Vogliamo onorare il nostro impegno mettendo tutte le nostre forze, mettendo tutto il nostro cuore in ogni nota di questo concerto. Suoneremo per i nostri famigliari, per voi e per tutto il popolo ucraino. Vogliamo attraverso la musica lanciare un messaggio di pace e condividere la speranza e l’auspicio che questa guerra si fermi immediatamente».
Poi, spazio alla musica con l’inno nazionale ucraino seguito dal pubblico in piedi. A concludere la serata, prima del lunghissimo applauso, un omaggio all’Italia e a Ennio Morricone con le note di Mission, universalmente riconosciute come messaggere di pace.
Per rivedere la diretta: https://fb.watch/bE5xqjdrcM/