Aveva denunciato il furto del suo scooter avvenuto alcune settimane fa, il giovane bracciante agricolo originario del Mali che vive e lavora a Rocca San Giovanni, e che ieri ha visto i colpevoli assicurati alla giustizia. Nella giornata di venerdì 4 marzo è infatti arrivato il fermo di due giovani lancianesi ritenuti responsabili dell’illecito. Per i due, individuati grazie ai filmati di alcune telecamere di videosorveglianza del Comune, la Procura della Repubblica di Lanciano ha emesso due decreti di perquisizione che sono stati eseguiti dai carabinieri di Fossacesia ed hanno permesso di confermare il quadro accusatorio emerso dalle indagini. A casa di uno dei due giovani sono state infatti rinvenute alcune parti dello scooter, mentre l’altro ha confessato di essere il coautore del furto e che il “mezzo” gli serviva per ricavare “pezzi di ricambio” per il suo scooter, uguale per marca e modello. Il mezzo rubato, infatti, era stato smontato in pezzi ed il telaio prima sezionato in parti e poi gettato via.
La vicenda era iniziata alcune settimane fa, quando il giovane bracciante maliano, ha denunciato ai carabinieri della Stazione di Fossacesia il furto dello scooter, che il ragazzo aveva parcheggiato la sera prima davanti alla sua abitazione, messo a segno nel corso della notte. «Ai carabinieri – si legge in una nota stampa dell’Arma – è apparso subito alquanto provato perché quel “mezzo” lo aveva acquistato con non pochi sacrifici e lo usava per andare al lavoro in un’azienda agricola della zona, mentre adesso era rimasto “a piedi”. I carabinieri hanno avviato subito le indagini sul posto del furto dove hanno raccolto importanti testimonianze dei residenti, ai quali va il particolare ringraziamento, che hanno collaborato attivamente fornendo i primi riscontri sui possibili ladri. Elementi importanti, poi avvalorati dalle telecamere di videosorveglianza del piccolo comune roccolano, e che hanno condotto gli inquirenti a due giovani lancianesi, appena maggiorenni.
I due, alla loro prima esperienza negativa con la giustizia – spiegano i militari – dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Se non è stato possibile restituire il maltolto al giovane bracciante agricolo, di rilievo è stata sicuramente la fattiva collaborazione con la gente del posto e la sinergia dell’Arma con il Comune di Rocca San Giovanni, che tramite la sua polizia locale ha messo subito a disposizione dei carabinieri le immagini registrate dall’efficiente videosorveglianza cittadina. L’attenzione delle stazioni dell’Arma per la prevenzione e la repressione dei cosiddetti reati predatori è sempre tra le sue priorità e questi piccoli ma significativi risultati sono frutto della sinergia con le comunità e gli enti locali. Infine i carabinieri hanno sottoposto i due giovani alla Questura di Chieti per l’applicazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno fino a 3 anni a Rocca San Giovanni».