Iryna: «È già la terza guerra mondiale, non restiamo indifferenti»

È emozionata ma nello stesso tempo ferma e decisa Iryna Sorochan, ucraina di nascita ma italiana d’adozione, impegnata in questi giorni nella raccolta di beni di prima necessità nella parrocchia del Sacro Cuore a Lanciano.

«È difficile per me stare qui e non poter concretamente dare una mano, sul campo, al mio popolo – dice Iryna – ma noi ucraini siamo forti ed in questi momenti riusciamo ad unirci e ad essere legati l’un l’altro finché ce ne sarà bisogno, senza arretrare mai».

Resta però preoccupata per quanto sta accadendo nella sua terra dove ci sono i suoi parenti e amici, ancora al sicuro, se così si può dire, ma da una settimana bloccati in bunker e seminterrati per sfuggire ai combattimenti. 

«Se non ci fosse mia figlia di 4 anni ad aspettarmi a casa, probabilmente sarei già partita e tornata in Ucraina. – ci dice ancora Iryna – Ma ora c’è lei che mi guarda e mi dice “mamma, perché fate la guerra?” ed io davvero non so cosa risponderle, ma spero di poterle dire presto che è tutto finito».

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