Si terrà domani, giovedì’ 3 marzo dalle 16 alle 18 in modalità online il convegno intitolato “I principali strumenti giuridici per il contrasto della violenza di genere” organizzato dal Centro Antiviolenza “Dafne” in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Lanciano. Alla discussione parteciperanno due importanti relatori, il giudice Roia, magistrato dal 1986 e presidente vicario del tribunale di Milano, nonchè componente dell’osservatorio sulla violenza nonchè contro le donne e l’avvocato Antonio La Scala, presidente dell’Associazione “Gens Nova”, che da sempre svolge un incessante lavoro a tutela delle vittime di violenza e recentemente si è occupato del femminicidio di Sonia Di Maggio, uccisa nel febbraio 2021 in provincia di Lecce.
La violenza di genere del resto non conosce tregua: i dati rilevati e riportati dall’Istat nell’ultima indagine sugli effetti della pandemia sulla violenza di genere, ci mette di fronte al fatto che ci troviamo davanti ad un’emergenza nell’emergenza. Le misure adottate per il contenimento del contagio, il confinamento in casa, la difficoltà di accesso ai servizi sociali e sanitari, hanno aggravato le condizioni di vita di molte donne che subiscono violenza. Insieme ad esse anche moltissimi minori hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita e le difficoltà si sono amplificate anche per i gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili, come le donne straniere e con disabilità, o appartenenti a realtà sociali ed economiche svantaggiate.
Un dato per tutti: nei primi nove mesi del 2021 le richieste di aiuto al “1522” tramite chiamata telefonica o via chat sono state 12.305, 15.708 nel 2020 e 8.647 nel 2019. I dati sui femminicidi rimangono anch’essi preoccupanti: 116 nel 2021, 116 nel 2020, 111 nel 2019.Durante il lockdown, dai dati delle Forze di polizia, emerge un forte calo delle denunce per maltrattamenti, stalking e violenza sessuale e un nuovo aumento nei mesi successivi. La diminuzione delle denunce di maltrattamento è stata soprattutto legata al maggiore controllo attuato da parte dei partner e dei familiari conviventi, conseguente al confinamento in casa.