Trigano Van e la crisi dei componenti, a fine mese 130 lavoratori vanno a casa

«Il paradosso, ragionare su una enorme richiesta di mercato per quanto riguarda i Van e non poterli produrre per mancanza di chassis Ducato prodotti da parte di Sevel, fornitore unico della Trigano Van di Paglieta». Così il segretario provinciale Andrea De Lutis, FIOM Chieti, su quella che definisce essere una «contraddizione» da spiegare ai lavoratori dopo l’ultimo incontro con l’azienda, ieri, 21 febbraio.

L’azienda sarà costretta a chiedere la cassa integrazione e che per via delle norme in vigore, nonostante la forte richiesta di mercato, la Trigano non sarà  nella condizione di poter rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato e in somministrazione, di conseguenza le 130 persone che a fine febbraio vedranno scadere il proprio contratto a tempo determinato, perderanno il lavoro.

«Non parliamo di una difficoltà del settore, anzi, – spiegano le RSU degli stabilimenti Trigano Van di Paglieta – di quella che c’è nel soddisfare la domanda. Purtroppo quella che sembra essere una crisi dei componenti continua a colpire il settore automotive e colpendo anche Sevel di riflesso colpisce Trigano e i lavoratori. Abbiamo il dovere – dicono ancora i rappresentanti della FIOM – di lanciare un messaggio forte e chiaro a queste lavoratrici e a questi lavoratori: questa è solo una fase momentanea che probabilmente durerà poche settimane».

Nell’incontro di ieri, l’Azienda ha comunicato come non abbia intenzione di rivedere il bilanciamento delle linee e quindi la necessità di produrre a pieno regime con tutte le persone che sono occupate ad oggi.

«Di pari passo, sempre nell’ottica della salvaguardia delle persone, – si legge ancora nella nota dei sindacati – abbiamo concordato che tutte le lavoratrici e i lavoratori in uscita saranno reintegrati e se questo non dovesse avvenire in blocco, le persone rientreranno a gruppi seguendo il criterio dell’anzianità sino al reimpiego di tutti. Inoltre, – sottolineano dalla FIOM – anche se nei fatti ci sarà una interruzione di contratto, abbiamo concordato che saranno conservate le anzianità convenzionali». In pratica sarà come se i lavoratori non fossero mai usciti dalla Trigano.

«L’auspicio e il messaggio che mandiamo ai lavoratori è che possono continuare a contare sulla nostra organizzazione. – conclude la nota della FIOM – Con Trigano abbiamo condiviso che il nostro impegno deve vedere la tutela dei livelli occupazionali, a Sevel, chiediamo di fare lo sforzo di aumentare le produzioni di chassis destinate a Trigano per fare in modo che tutte le 130 persone siano rioccupate a brevissimo».

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