A Vasto tre appuntamenti per il Rotary Day

Il 23 febbraio si celebra il Rotary Day. Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della fondazione del Rotary International, ricordiamo la lungimirante intuizione del giovane avvocato Paul Harris che il 23 Febbraio del 1905 insieme ad altri cinque amici, a Chicago ha fondato un Club, denominato Rotary con lo scopo di “servire”, cioè di svolgere la loro attività per alleviare le sofferenze della popolazione della città da loro abitata, che a quel tempo soffriva una profonda crisi. Ben presto l’azione del Rotary si diffuse in tutta l’America e nacquero numerosi club in tutto il Mondo.

«Ogni socio di un Club rotariano, così come il nostro, opera all’insegna del motto Servire al di sopra di ogni interesse personale. Per celebrare questa ricorrenza abbiamo voluto fortemente la presenza di tutte le Autorità del territorio nel quale viviamo e operiamo, dell’Amministrazione Comunale, sempre attenta e presente nei nostri Service, delle autorità militari con le quali collaboriamo, il mondo della Scuola che rappresenta i futuri professionisti del nostro territorio. Ci inorgoglisce vedere la nostra bandiera sventolare sul palazzo comunale, proprio per sottolineare quei principi sui quali è stato fondato il Rotary e che rimangono ancora oggi alla base della nostra organizzazione e ne rispecchiano i valori: l’integrità, la diversità, il servizio, la leadership e l’amicizia rotariana – valori che continuano a guidare le nostre scelte», dichiara il Presidente del Rotary Vasto prof.ssa Emma Columbro.

«117 anni di storia – ha dichiarato l’Assessore all’Inclusione Sociale, Nicola Della Gatta – sono la chiara dimostrazione di quanto l’adoperarsi per migliorare la vita della comunità a cui si appartiene richieda passione civica e perseveranza lungimirante. La solidarietà che fonda le iniziative sociali del Rotary Club di Vasto qualifica ed impreziosisce il tessuto associativo della nostra città: una rete straordinaria,  sensibile e attiva per offrire sostegno e supporto soprattutto ai cittadini che vivono in situazioni di fragilità. La collaborazione con le Istituzioni è, per questo, fondamentale e l’obiettivo del lavoro comune che ci attende si chiama inclusione».

Per festeggiare questa importante ricorrenza il Rotary Club di Vasto ha organizzato, a partire dalle ore 8.50 un saluto alle bandiere davanti al Comune, alle ore 9.00 presso la Chiesa dell’Addolorata di Vasto, una messa, officiata da Don Decio, in presenza delle autorità civili e militari della città, a suffragio dei nostri cari defunti rotariani, per ricordare tutti coloro che hanno tracciato il solco della tradizione che quotidianamente perpetuiamo, inneggiando al motto “Service Above Self”.

Seguirà la deposizione di un omaggio floreale presso il monumento rotariano sito in Viale Paul Harris, momento istituzionale durante il quale verranno ricordate le azioni che i rotariani compiono ogni giorno, nel rispetto dell’etica e dei valori rotariani.

La sera alle ore 21.00 su piattaforma Zoom, si festeggerà insieme ai Club di Atessa Media Val di Sangro, Lanciano e Rotaract di Atessa il compleanno del Rotary. Interverranno i due PDG Francesco Ottaviano e Rossella Piccirilli, e in rappresentanza dei Club alcuni Soci – Gino Palo, Marcello Rovetto, Rosa Amoroso e Andrea Iacovanelli che racconteranno la loro esperienza e le loro aspettative a confronto con la realtà dei Club.

Numerose sono le iniziative proposte al servizio della comunità, il Premio Histonium, il Progetto Alzheimer con l’AVI, il Progetto Sport@bility con l’ANFFAS di Vasto, il Consorzio Vivere Vasto Marina, le strutture sportive (Promotennis, Nuovo Polo Sportivo, Gabrielini, Centro Salesiani) e le Autorità militari locali, il Progetto Beatrice con DAFNE a sostegno delle donne vittime di violenza, il Premio Arti e Mestieri, il progetto Generazione Futura 4.0.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza che vuole avvicinarsi e condividere un evento significativo per ciascun rotariano, ricordando che il Rotary «non esiste veramente, se non quando lo si vive intensamente e insieme nella comunità nella quale si vive».

Emma Columbro

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