È senza dubbio il monumento simbolo della piccola cittadina che sorge alle pendici della Majella e chiunque visiti questo angolo d’Abruzzo non può fare a meno di ammirare il “Portale di San Biagio”, nella piazza principale di Taranta Peligna. Dei fasti e della bellezza originaria di questo edificio religioso sono rimasti in piedi solo alcuni tratti delle mura dell’antica chiesa, la zona absidale e la facciata in pietra col grande portale che conserva i battenti lignei intagliati, recanti le figure dei Ss. Biagio e Rocco. Appoggiati alla chiesa ci son0 invece i resti della possente torre campanaria, eretta dal 1564 al 1616, come attestano due iscrizioni alla basa del campanile. A testimoniare la bellezza originaria della chiesa restano oggi soltanto alcune foto d’epoca che ci parlano di un monumento di grande fascino prima che, le bombe della Seconda Guerra Mondiale, ne cambiassero per sempre il destino.
Ora però potrebbe esserci un nuovo futuro per questa chiesa: infatti il Ministero della Cultura ha assegnato con procedura d’urgenza alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara la somma di 250 mila euro da destinare per il recupero e il restauro della ex chiesa di san Biagio. L’intervento, necessario da tempo viste le condizioni di conservazione dei resti del monumento, è stato fortemente voluto dalla soprintendente Rosaria Mencarelli in considerazione dell’importanza che il bene riveste nel contesto e nella tradizione locale. «L’intervento era ormai irrinunciabile – ha affermato la Mencarelli – non solo per gli evidenti motivi conservativi ma anche per il valore identitario che la comunità locale riconosce alla chiesa: San Biagio è infatti protettore dei lanieri e sappiamo quanto sia stata importante la produzione di questi manufatti a Taranta; tanto importante da indurre la Soprintendenza a proporre la dichiarazione di interesse culturale per l’antico Lanificio Merlino. Così – continua la soprintendente – si instaura un circuito virtuoso di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione artigianale, una tra le più antiche e rinomate d’Abruzzo, che speriamo possa tornare ad avere l’impulso che merita, ed ora ci attendiamo il fattivo sostegno della comunità locale che sappia supportare e mantenere vivo questo processo virtuoso».
Entusiasta anche il sindaco Gian Paolo Rosato che ha affermato come: «Il sito di San Biagio rappresenta l’anima del paese, che ha incarnato il fascino, la storia e lo spirito di Taranta e di tutta la valle Aventino». Ora si attende l’inizio del cantiere di recupero, con i lavori che saranno avviati dopo aver completato la necessaria fase progettuale e che saranno guidati dall’architetto Roberto Orsatti, funzionario della Soprintendenza e Responsabile del Procedimento.