Addio al diritto di insistenza: alla scadenza, le concessioni balneari diventeranno contendibili. Verranno messe a gara e, di conseguenza, assegnate al miglior offerente. Il concessionario uscente non potrà automaticamente rinnovare la sua concessione, ma, se vorrà farlo, dovrà partecipare alle gare che verranno indette a cominciare da gennaio 2024. Non ci saranno proroghe perché la procedura d’infrazione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia comporterebbe una multa da centinaia di milioni di euro. La decisione, che si uniforma alle norme europee e che allarma i balneatori, l’ha presa il governo Draghi. Oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al disegno di legge da presentare al Parlamento, dove nella maggioranza la Lega chiede modifiche.
I balneatori avevano chiesto una proroga, impossibile perché incombe la procedura di infrazione Ue
Balneatori abruzzesi delusi – «La prendiamo male» dice Massimo Di Lorenzo, balneatore di Vasto e rappresentante della Fab Cna. «Auspicavamo che la questione si risolvesse con il legittimo affidamento ai titolari di concessione precedente al 2009, senza dover fare una procedura di evidenza pubblica. Siamo rimasti un po’ spiazzati perché si era aperto un tavolo tecnico col governo per parlare di questa riforma. Oltre che nel legittimo affidamento, speravano anche che il dialogo si prolungasse e la proposta del governo si affinasse sotto certi aspetti. Di conseguenza, il nostro auspicio era che, per arrivare ad accordi più precisi, si disponesse a una proroga che superasse il 2023. La decisione è arrivata all’improvviso, perché era in corso un dialogo coi sindacati, che già comunque avevano ottenuto qualcosa, come il requisito dell’esperienza nel settore, ma anche l’indennizzo che il subentrante è tenuto a corrispondere all’uscente. Ma non è chiaro chi sarebbe l’ente appaltante, il Comune o la Regione? Sicuramente qualche iniziativa a livello nazionale ci sarà. Auspichiamo che ci sia qualche modifica migliorativa prima che il disegno di legge passi all’esame del Parlamento. Salvaguardando la quota di spiaggia libera, ce ne potrebbe essere ancora abbastanza da soddisfare le richieste di concessione senza dover mettere a gara quelle esistenti. Non ci sentiamo tranquilli, ma speriamo ancora».
Il ddl elaborato dall’esecutivo prevede una delega al governo per emanare norme che garantiscano una maggiore concorrenza tra le concessioni demaniali, il cui affidamento sarà subordinato al rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento e massima partecipazione, individuando un numero massimo di concessioni di cui si può essere titolari. Le procedure dovranno essere avviate con bando di gara almeno dodici mesi prima della scadenza dei titoli concessori, e dovranno garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente.