Incroceranno le braccia dal 21 febbraio al primo marzo. Avvocati in sciopero a Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona, le quattro città abruzzesi che rischiano di perdere i tribunali. A dieci anni dalla riforma della geografia giudiziaria, ci sono ancora quattro sedi giudiziarie il cui destino è un’incognita. Palazzi di giustizia che, dopo un decennio di proroghe biennali, rischiano di chiudere a settembre. A luglio l’emendamento che li avrebbe salvati è stato dichiarato inammissibile dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Uno spiraglio si è aperto con l’incontro a Roma tra la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e la delegazione abruzzese, guidata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Di quella rappresentanza ha fatto parte il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone. «Noi – racconta – abbiamo chiesto la proroga, la ministra ci ha risposto che la proroga è una possibilità ancora sul tavolo, ma ci ha prospettato anche la soluzione del cosiddetto tribunale diffuso, per cui le nostre quattro sedi giudiziarie in chiusura dovrebbero diventare una sorta di ibrido tra i tribunali e le ex sezioni distaccate, che non si possono più istituire perché sono state tutte chiuse. Si tratta, però, di figure che non sono neanche previste dalla normativa», sottolinea Melone.
«Il discorso è che Vasto, non avendo la sezione distaccata, non avrebbe le relative competenze, ma ha le competenze del tribunale, che però verrebbe chiuso. Quindi, di fatto, verrebbero attribuite a Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona delle competenze di sezioni distaccate che, però, non sono. Di conseguenza l’ufficio Unep (ufficio notifiche, n.d.r.) dovrebbe essere trasferito a Chieti. Si farebbe, quindi, una cosa che non esiste normativamente e che andrebbe disciplinata. E allora noi chiediamo: perché non lasciare le cose come stanno? La ministra ha dovuto riconoscere che i palazzi di giustizia di Chieti e L’Aquila non sono in grado di accogliere il personale dei tribunali da accorpare, come dichiarato dalla presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandiera, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nessuno è in grado di mettere a disposizione locali sufficienti. Per questo insistiamo: ci diano la proroga di due anni e istituiamo immediatamente un tavolo per capire cosa fare finalmente in Abruzzo e, in generale, della geografia giudiziaria».
Nell’incontro al ministero di via Arenula è emersa anche la proposta di fusione dei tribunali di Vasto e Lanciano presentata dai presidenti dei due Ordini forensi.