Tutti in arresto i responsabili delle rapine messe a segno tra Lanciano, Atessa e Santa Maria Imbaro

È stato arrestato lo scorso 10 febbraio dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lanciano, B.G. 39enne del luogo per il reato di rapina aggravata. Reo di essere l’autore dei colpi messi a segno in bar tabacchi ed altre attività commerciali di Lanciano e dintorni a gennaio scorso. L’uomo è stato raggiunto in carcere a Pesaro, dove già si trova in custodia cautelare per altre rapine.

Nei confronti dell’indagato, i Carabinieri della Compagnia di Lanciano avevano raccolto gravissimi indizi di colpevolezza in ordine ad altri due episodi criminosi avvenuti nella tabaccheria di Villa Andreoli lo scorso 3 gennaio quando lo stesso, insieme ad un complice, con il volto nascosto da sciarpe e caschi, aveva minacciato con una pistola il  figlio del titolare facendosi consegnare circa 1.200 euro fuggendo successivamente a bordo di una moto e facendo perdere le tracce. Il secondo episodio risale invece al 10 gennaio, in viale Cappuccini dove, invece, sempre travisato con cappuccio e mascherina aveva agito in solitaria tentando di farsi consegnare l’incasso dal bar Micolucci minacciando con la pistola  il titolare che lo aveva anche inseguito a piedi durante la fuga. L’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri, emessa del GIP del Tribunale di Lanciano, è scaturita da approfondimenti investigativi condotti dai militari della Compagnia di Lanciano, diretta dal Ten. Col.  Vincenzo Orlando, su uno specifico episodio avvenuto la sera del 3 gennaio, quindi qualche ora dopo la rapina commessa a Villa Andreoli. L’uomo, sempre travisato da cappuccio e mascherina e minacciando con una pistola il titolare del Bia Bar, si era fatto consegnare la somma di 950 euro fuggendo e facendo perdere le proprie tracce. Le indagini attivate dai Carabinieri del NOR sono consistite in una certosina ricostruzione dei fatti ed in particolar modo in una precisa comparazione di tutte le immagini estrapolate dalle diverse telecamere installate nelle vicinanze delle attività prese di mira e lungo i percorsi di fuga.

Ciò ha permesso di stabilire con assoluta certezza che B.G. era lo stesso soggetto che aveva commesso anche le altre rapine in virtù del rilevamento delle stesse fattezze fisiche, dello stesso atteggiamento e portamento e dello stesso abbigliamento indossato, con particolare riferimento al tipo di scarpe, al pantalone della tuta, al fazzoletto indossato al collo. L’insieme delle risultanze investigative è stato riportato in una corposa informativa al Procuratore della Repubblica che ha avanzato quindi  richiesta di custodia cautelare al G.I.P. presso il Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa. Quest’ultimo, concordando pienamente l’esito delle investigazioni condotte dai Carabinieri ha emesso, riconoscendo la sussistenza delle esigenze cautelari, l’ulteriore  ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato stante i precedenti specifici, la gravità del reato ed al fine di evitare la possibilità  della sua remissione in libertà. 

Due gli arresti messo a segno invece dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Atessa che ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Lanciano nei confronti di due italiani, M.R 55 anni e G.B 39 anni, chiudendo il cerchio su una serie rapine avvenute nel mese di gennaio tra Atessa, Santa Maria Imbaro e Fossacesia.

Le due persone destinatarie della misura restrittiva sono state identificate come gli autori materiali delle rapine messe a segno il 6 gennaio 2022 alla paninoteca “Ai Viali” di Atessa e ad una tabaccheria di Santa Maria Imbaro da cui hanno portato via qualche centinaio di euro.  Gli indagati sono attualmente ancora detenuti nell carcere di Pesaro, in quanto tratti in arresto in flagranza di reato il 14 gennaio scorso dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Atessa dopo che avevano tentato una rapina al panificio Susi di Fossacesia.

Due rapine identiche per modalità di esecuzione che avevano da subito fatto ipotizzare che per entrambe fossero opera delle stesse persone e che le stesse non erano venute da fuori ma erano da ricercare nell’ambito della criminalità locale, in particolare nel mondo degli stupefacenti; non certamente rapinatori di professione, bensì rapinatori occasionali e per bisogno.      

Fondamentale lo studio delle poche immagini a disposizione che hanno permesso di l’individuazione del primo soggetto, il 55 enne lancianese. Nonostante entrambi i rapinatori avessero agito a volto travisato, con cappellino, mascherina e guanti, a tradirli è stata l’autovettura utilizzata per la rapina, non rubata come è frequente per colpi del genere, bensì la macchina di proprietà di uno dei due

Nonostante siano stati molto attenti a non far inquadrare la targa del veicolo dalla telecamera di video sorveglianza del locale che aveva immortalato il loro arrivo in macchina, alcuni particolari dell’auto, come il suo colore poco frequente per quel tipo di modello, un celestino carta da zucchero, un fanale non funzionante, un’ammaccatura alla carrozzeria, hanno permesso unitamente ad un’intensa attività informativa e ad un’ottima conoscenza della criminalità locale, di giungere a meno di trentasei ore dalla rapina alla paninoteca di Atessa, all’identificazione di uno dei rapinatori, il proprietario del veicolo. Una settimana di serrate indagini, fatta di osservazioni e pedinamenti giorno e notte, hanno permesso di giungere rapidamente anche all’identificazione del secondo rapinatore. 

I costanti pedinamenti hanno poi permesso di giungere al loro arresto in flagranza di reato dopo che avevano tentato un ulteriore colpo al forno Susi di Fossacesia. Le prove raccolte durante l’attività investigativa e successivamente in sede di perquisizione domiciliare, in particolare gli abiti utilizzati per il travisamento, hanno permesso agli inquirenti di fornire all’Autorità giudiziaria inconfutabili elementi probatori sufficienti per l’applicazione delle due misure restrittive in carcere.  

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