Nel primo giorno di astensione dalle udienze da parte degli avvocati è stata un’assemblea online a segnare la giornata che riporta nuovamente l’attenzione sulla imminente chiusura – fissata a settembre – dei tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. L’adesione all’azione di protesta, che prosegue oggi e domani, «è stata pressochè totale – spiega Vittorio Melone, presidente dell’ordine degli avvocati di Vasto -. La data scelta è simbolica, perché il 21 gennaio ci sarà l’apertura dell’anno giudiziario a Roma, mentre il 22 sarà la volta della cerimonia presso la Corte d’Appello abruzzese. Purtroppo continuiamo ad essere in assenza di interlocuzione con il Ministero per arrivare ai provvedimenti che mantengano aperto i nostri tribunali». All’assemblea hanno partecipato il vicesindaco Licia Fioravante, i rappresentanti degli ordini dei geometri e dei commercialisti, i presidenti dei consorzi commerciali vastesi e di Assovasto. «Anche loro hanno ribadito quanto siano importanti gli aspetti economici e di sicurezza sul territorio legati alla permanenza del tribunale in città», spiega Melone, che annuncia le prossime azioni in programma affinché non resti nulla di intentato per la salvezza del tribunale.
«L’assemblea degli avvocati ha deliberato astensioni dalle udienze, nelle misure consentite dalle norme, da qui a settembre, se non ci saranno novità. E poi saremo con un presidio a Roma nei giorni in cui si discuterà il decreto Milleproroghe che vede due emendamenti chiedere un rinvio della chiusura al 2024»· All’astensione dalle udienze ha aderito anche l’Unione delle Camere Penali. «Il tribunale di Vasto, rappresenta l’unico baluardo, l’ultima difesa del nostro territorio. La soppressione è frutto di un’assoluta miopia del legislatore», hanno spiegato nell’annunciare l’azione. E la protesta inizia oggi anche a Lanciano. «Al momento non abbiamo alcuna notizia su ciò che accadrà – dice Silvana Vassalli, presidente dell’ordine degli avvocati di Lanciano -. I parlamentari si sono mossi in ogni, dobbiamo dargliene atto, ma ad oggi non sappiamo ancora con certezza dove si celebreranno i processi da ottobre in poi». Quella portata avanti «non è una protesta che riguarda solo gli avvocati dei quattro fori interessati ma è un’azione per evitare che avvenga ciò che influirà negativamente sull’intero distretto giudiziario abruzzese. Se ci sarà la chiusura anche per i tribunali che resteranno aperti ci saranno problemi». Anche a Lanciano si evidenzia l’aspetto economico «per l’impatto che avrà sulla città. E poi siamo nel piano della riforma dei due processi, con l’obiettivo della velocizzazione. Se ci sarà l’accorpamento le cause rinviate quando riprenderanno?». L’astensione di oggi e domani è «solo una prima azione. Andremo avanti fino a quando non avremo risposte».