Con una celebrazione tenutasi dinanzi al Monumento ai Caduti, ubicato in piazza Plebiscito, la città di Lanciano ha commemorato la festa del 25 aprile. Una data simbolica questa nella storia d’Italia, scelta convenzionalmente come data della liberazione dall’occupazione nazifascista. Si parla di data “scelta” perché in realtà ci furono combattimenti anche dopo il 25 aprile, ma questa giorno è stato indicato nel 1949 per segnare la fine della Seconda Guerra Mondiale e perchè fu il giorno della liberazione della grandi città del nord come Milano e Torino, un giorno segnato sul calendario con il rosso delle giornate festive.
Alla presenza di numerosi cittadini, delle Forze Armate e delle associazioni d’Arma, Combattentistiche e di Volontariato, il primo cittadino frentano Filippo Paolini con al suo fianco il gonfalone della città ha espresso un particolare pensiero per celebrare un festa che, anche di recente, non ha mancato di accendere il dibattito politico e d’infiammare l’opinione pubblica nazionale. «Il 25 aprile è una giornata importantissima nella nostra storia nazionale – ha sottolineato Paolini – una festa che si nutre del ricordo e della memoria di chi ha sacrificato la propria vita in nome della libertà e del futuro di un popolo.
Il 25 aprile sia una festa di unione, di unità e non divisiva, in cui, anche grazie alla ricerca della verita storica, si possa dare il giusto merito a chi tra partigiani, soldati dell’esercito, angloamericani, donne e religiosi, pur proveniendo da estrazione sociale, idee politiche e formazione diversa, si è ritrovato a lottare unito, “gomito a gomito” per un traguardo più grande».
Nel pomeriggio, sul prato del Parco delle Memorie, saranno due le donne protagoniste di un ricordo che certo non mancherà di emozionare. Dora Manzitti, con la partecipazione del nipote Mario Campanella e la giovane Maria Auricchio, uccisa a soli 18 anni, originaria della Campania. Si comincia alle 17 dopo i saluti da parte della presidente dell’Anpi “Trentino La Barba” Maria Saveria Borrelli.