427mila euro di ricavi. Sono questi i numeri mostrati in conferenza stampa dal presidente Donato Di Campli a 5 giorni dalla chiusura della 61esima edizione della Fiera dell’Agricoltura nella conferenza stampa in cui ha tracciato un bilancio di quella che è stata la sua prima esperienza alla guida del Polo Fieristico frentano. «Il consorzio fieristico di Lanciano non è di Donato Di Campli, ma della comunità intera perciò invito tutti a stringersi attorno a noi per il meglio dell’ente e del nostro territorio», ha detto il presidente mentre snocciolava dati e numeri di un’edizione, senza dubbio migliorabile, ma che ha dato ragione alla nuova governance.
Comunicazione digitale, pochi biglietti gratis ed un’idea in mente che riguarda l’ambiente e la gestione dei parcheggi da stravolgere rispetto al passato. Durante la tre giorni è stato infatti presentato anche il progetto innovativo di Lancianofiera che grazie all’installazione di un mega impianto fotovoltaico sui tetti dei padiglioni diventerà una centrale di produzione di energia. Si tratta del primo progetto innovativo legato alla realizzazione di una “Comunità energetica” che da un lato produrrà energia per alimentare le strutture, e quindi essere autosufficiente da un punto di vista energetico, e dall’altro sarà in grado di cedere il surplus alla collettività, attraverso i componenti che aderiranno. «Sarà la prima comunità energetica d’Abruzzo e contiamo di far poter far risparmiare al Comune circa 500 mila euro l’anno sulle bollette – ha specificato Di Campli – così da poter utilizzare quei fondi per altri bisogni della città».
Novità in arrivo anche per la questione parcheggi. «Dal prossimo anno stiamo valutando in interdire completamente l’area alle auto per favorire l’arrivo in Fiera con le sole navette ed evitare il caos che, inevitabilmente, viene a crearsi in quei giorni», ha specificato il presidente.
Un successo in termini di numeri, sia per l’accesso di pubblico che per la presenza cospicua di espositori qualificati, ma anche per quanto riguarda i ricavi che mostrano un record di incassi, il più alto dal 2010. Un dato da non sottovalutare se si considera che, a differenza delle precedenti edizioni, la Fiera nazionale dell’Agricoltura 2023, non ha ricevuto finanziamenti per l’evento, come invece accadeva in passato. «Il bilancio complessivo non è ancora disponibile – ha spiegato Di Campli – ma va detto che il totale ricavi è pari a 427 mila euro (di cui 107 mila rappresentati da proventi degli ingressi e 320 mila euro dal totale delle quote posteggio espositori), contro i 375mila del 2019, i 356mila del 2018, i 364mila del 2017, i 358 del 2016, i 349mila del 2015 e così indietro fino al 2010 quando i ricavi si attestarono 452mila euro, ma sempre potendo contare su migliaia di euro di contributi esterni». Interessanti anche i dati delle presenze. Nei tre giorni 36mila persone hanno visitato i tre padiglioni e l’ampia area esterna di Lancianofiera. «Si tratta di presenze reali che hanno avuto accesso alle nostre strutture pagando un biglietto, senza gratuità – ha ribadito Di Campli – è stato questo un modo anche per dare valore al lavoro di chi espone in fiera e quindi per selezionare il pubblico». Nello specifico sono stati 23.500 i biglietti venduti in prevendita online e, poi, al botteghino nei giorni dell’evento, cui si aggiungono i 12.500 ticket acquistati dagli espositori all’interno dei pacchetti proposti, per consegnarli ai propri clienti. A questi vanno aggiunti gli ingressi per le scolaresche che sono arrivate a Lanciano in particolare dagli Istituti Agrari di Scerni (Chieti), Atri (Teramo) e Alanno (Pescara). Apprezzata, e da ripetere, anche la collaborazione con l’associazione Il Mastrogiurato per rinsaldare il forte connubio tra fiere che furono e fiera odierne.
Ma ora si guarda già al futuro con la nuova edizione di Progess, la fiera autunnale dedicata al mondo del lavoro, una nuova fiera ornitologica nel prossimo dicembre e, soprattutto, la collaborazione con il Merano Wine Festival per creare una sorta di spin off a Lanciano, nell’estate 2024, in cui il vero protagonista sarà il cerasuolo d’Abruzzo. Infine, sono 1.130 euro i proventi della cena solidale organizzata da Lancianofiera nell’auditorium Diocleziano donati stamattina al vicario della diocesi Lanciano Ortona, don Angelo Giordano che serviranno per aiutare tutte quelle famiglie in stato di indigenza che hanno difficoltà anche ad accedere a visite specialistiche o esami diagnostici.
«La fiera di Lanciano non è più un mercato – ha concluso il presidente Di Campli -. Finché ci sarò io seguiremo una gestione manageriale. Per ora i numeri mi danno ragione».