Marsilio: nessuna mancata conferma, Muraglia ha raggiunto il limite di età

«Non esiste nessuna “mancata conferma” del dottor Muraglia a direttore sanitario della ASL di Chieti, per il semplice fatto che la legge vieta esplicitamente di confermare in quell’incarico una persona che abbia compiuto a 65 anni». Così il presidente della Regione Abruzzo, replica al sindaco di Vasto, Francesco Menna. Il botta e risposta è arrivato alla quarta puntata, dopo la lettera di Menna, la risposta di Marsilio, la controreplica del primo cittadino (pubblicate stamattina da Chiaro Quotidiano) e ora la nuova risposta del governatore.

Marco Marsilio

«Il Pd – afferma Marsilio – alimenta una faziosa e pretestuosa campagna stampa, contro di lui e Schael, basata sulla menzogna: è falso che Muraglia sia stato ‘cacciato’, ancor più falso che sia avvenuto per ragioni ‘politiche’. A tal proposito, potrei rivendicare come prova di imparzialità e pluralismo democratico il fatto stesso che il direttore della sanità regionale della giunta di centro-sinistra sia stato ai vertici di un Asl dopo il cambio della giunta e del suo orientamento politico. Difficile trovare casi uguali e contrari. Ancora più falso che il Comitato ristretto dei sindaci e, addirittura, il direttore generale stesso si siano espressi per la proroga. Proroga che, si ripete, non è consentita dalla legge. Resto sbalordito nel vedere un partito che per tre anni si è esercitato nello strillonaggio quotidiano contro la gestione della Asl di Chieti, salvo poi ergersi come un sol uomo nella strenua difesa di uno degli artefici e responsabili di quella, che hanno più volte definita una gestione fallimentare, catastrofica, sbagliata e via imprecando. Sono io che, con l’assessore Verì e l’intera giunta, ho sostenuto e apprezzato il lavoro della direzione aziendale, Muraglia compreso, che sta risanando una sanità devastata dalla gestione di D’Alfonso, Paolucci e Menna. Al dottor Muraglia rivolgo ancora una volta i miei ringraziamenti per il servizio svolto, augurandogli di poter godere serenamente della meritata pensione».

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