Un saluto semplice a un uomo semplice. «Grazie per tutto quello che ci hai dato». Le parole del parroco, don Graziano Fabiani, riassumono il pensiero che gli scernesi rivolgono in queste ore a un loro amato concittadino. Inizia così l’ultimo viaggio di Giovanni Di Fonzo, insegnante, parlamentare, uomo al servizio delle istituzioni e dei giovani.
Nel primo pomeriggio di oggi l’ultimo saluto nella chiesa di San Panfilo. Il tempio dedicato al patrono è pieno di fedeli. Cittadini che non hanno dimenticato buon senso, educazione, garbo, cultura e attaccamento alle origini che Giovanni Di Fonzo ha dispensato a piene mani in 74 anni di vita.
Alle 14,30, all’arrivo del feretro, il sindaco, Daniele Carlucci, porta il gonfalone comunale per rendere omaggio a un uomo che in paese ha sempre goduto della stima di tutti. «Giovanni Di Fonzo – racconta Carlucci – era legato a Scerni. Qui tornava di frequente a trovare i genitori e gli amici. Ancora più frequente fu l’attenzione rivolta a Scerni nella vita pubblica. Da deputato ha fatto gli interessi della comunità impegnandosi con tenacia, forza e semplicità. Ha svolto un lavoro prezioso per il Patto territoriale prima Trigno, poi Trigno-Sinello e anche per il Patto Sangro-Aventino. Nel Rati (Rete degli abruzzesi per il talento e l’innovazione), ha messo a disposizione degli altri, soprattutto dei giovani, le conoscenze della sua professione di insegnante. La comunità scernese di stringe attorno a Concetta, Marco e Chiara nel ricordo di Giovanni Di Fonzo».
«Mi sembra di sentire la voce di Giovanni, che ci rassicura» dicendo «mi sono addormentato, mi sto riposando» , dice il parroco. E ricorda l’impegno di Di Fonzo, l’umiltà di mettersi al servizio della comunità, «la saggezza delle proposte» per il riscatto delle zone interne, che in Di Fonzo hanno «trovato una speranza». Infine l’invito a «onorare la memoria di Giovanni» e la sua vita spesa «per la giustizia sociale». «Grazie, Giovanni, per quello che sei stato, per tutto quello che ci hai dato».
Il figlio Marco, giornalista di Sky Tg24, saluta il papà: in Abruzzo «sei tornato di corsa dopo l’università, nonostante le tante oppurtunità». Più di tutto ha sempre sostenuto l’importanza dello studio «per crescere nella comunità e far crescere la comunità» e «mai hai perso la fiducia nel prossimo». «Tu stringici la mano» e «guidaci dall’alto».