Case e ospedali di comunità per avvicinarsi a una medicina più territoriale e uscire dall’accentramento degli ospedali che, negli ultimi decenni, hanno assorbito gran parte delle risorse destinate alla sanità: la Asl Lanciano Vasto Chieti fa la lista della spesa per il Pnrr. Thomas Schael, direttore generale dell’azienda sanitaria, ieri mattina ad Atessa, ha presentato così ai sindaci gli interventi in programma per ridisegnare il sistema sanitario in provincia entro il 2026. L’ha definiti «una grande promessa» perché per realizzarli servono 47 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per riuscirci la Asl individua tre passaggi: ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative territoriale che vanno ad aggiungersi all’esistente.
OSPEDALE DI COMUNITÀ – Stando al documento che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea i nuovi ospedali di comunità saranno tre (in provincia già ne esistono alcuni come a Casoli e Gissi): Chieti, Atessa e San Salvo. Si tratta di strutture a ricovero breve – in una posizione intermedia tra l’assistenza territoriale e quella ospedaliera vera e propria – per pazienti che necessitano di interventi a bassa intensità clinica. Con gestione prevalentemente infermieristica, saranno dotati ognuno con un minimo di 20 posti letto (massimo 40), un ambulatorio e un locale per la riabilitazione (oltre a spazi comuni e di servizio come spogliatoi, bagni ecc.).
Per quello di Chieti si riuseranno gli spazi dell’ex ospedale “SS. Annunziata” e avrà 40 posti letto come quello di Atessa che dove troverà spazio nell’attuale ospedale. A San Salvo i posti letto saranno la metà (20) e sarà allestito nel Distretto sanitario di base (Dsb).
CASA DELLA COMUNITÀ – Altra novità nel documento è quelle Case della comunità (o della salute): strutture in cui operano un team multidisciplinare di medici di medicina generale, medici specialistici, infermieri di comunità e altri figure professionali della salute e può ospitare anche assistenti sociali. Secondo i requisiti minimi del documento, ognuna avrà 10-15 ambulatori, un punto prelievo, spazi per servizi diagnostici di base (ultrasuoni, elettrocardiografia, radiologia, spirometria ecc.), punto di accoglienza, sala d’aspetto e locali di servizio. Nel piano Asl si distinguono Case della comunità “Hub” e “Spoke”: queste ultime dovranno garantire un minimo di servizi, ma per altri bisognerà fare riferimento agli Hub.
Ne sono previste 13. Hub: Chieti (ex ospedale “SS. Annunziata”), Lanciano (struttura Asl di via Spaventa), Casoli (Pta), San Salvo (Dsb). Spoke: Chieti Scalo (ex asilo “Peter Pan”), Francavilla (ex “Padovano”), Guardiagrele (Pta), Ortona (piazza S. Francesco), San Vito (via Sanzio), Atessa (ospedale), Villa Santa Maria (Dsb), Vasto (Dsb), Gissi (Pta), Castiglione Messer Marino (Dsb), Casalbordino (ex pretura).
CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE – A completare il disegno di Schael ci sono le Centrali operative territoriali: centri di raccordo con tutte le strutture presenti sul territorio con un locale per il personale (4 postazioni), 1 ufficio per il coordinatore e locali di servizio. Tali centri sono previsti a Chieti, Lanciano, Casoli e San Salvo nelle stesse strutture che ospiteranno gli altri servizi su citati.
Per realizzare tutto questo si prevedono investimenti così ripartiti: 6.510.000 € Chieti, 810mila € Chieti Scalo, 1.160.000 € Francavilla, 660mila € Guardiagrele, 910mila € Ortona, 2.110.000 € Lanciano, 360mila € San Vito, 3.410.000 € Atessa, 760mila € Casoli, 910mila € Villa Santa Maria, 497.344 € Vasto, 3.616.784 € San Salvo, 910mila € Gissi, 410mila € Castiglione Messer Marino, 1.910.000 € Casalbordino.
Previste nel documento anche le nuove dialisi da realizzare con fondi di bilancio 2023 extra Pnrr: Vasto (1.070.000 €, interventi nel primo piano seminterrato del distretto sanitario), Guardiagrele (990mila €) e Atessa (importo non indicato).
FONDI PER GRANDI APPARECCHIATURE – Nella lista della spesa una consistente voce, poi, è riservata agli interventi di ammodernamento e per nuova dotazione tecnologica degli ospedali del territorio. Come emerso ieri, 14 milioni serviranno per il miglioramento sismico dell’ospedale di Chieti. Altri 8,2 milioni di euro saranno investiti nell’acquisto di nuove strumentazioni (con il Pnrr è possibile finanziare l’acquisto delle cosiddette “grandi apparecchiature”) così ripartite:
• Ospedale Ortona, 1.389.700 € per 1 tac 128 strati, 1 telecomandato radiologico digitale, 1 ortopantomografo Cone Beam, 1 Moc densitometro osseo, 1 sistema polifunzionale per radiologia digitale, 3 ecotomografi (Pma, Medicina, Chirurgia senologica).
• Ospedale Lanciano, 2.303.700 € per 1 tac 128 strati, 1 telecomandato radiologico digitale, 1 ortopantomografo Cone Beam, 1 risonanza magnetica 1,5 T, 1 Moc densitometro osseo, 1 sistema polifunzionale per radiologia digitale, 3 ecotomografi (Pediatria, Cardiologia Utic, Ostetricia e Ginecologia).
• Ospedale Vasto, 1.560.900 € per 1 telecomandato radiologico digitale, 1 ortopantomografo Cone Beam, 1 risonanza magnetica 1,5 T, 1 sistema polifunzionale per radiologia digitale, 1 ecotomografo (Medicina, Geriatria).
• Ospedale di Atessa, 1.234.900 € per 1 telecomandato radiologico digitale, 1 ortopantomografo Cone Beam, 1 risonanza magnetica 1,5 T.
• Ospedale di Chieti, 1.498.200 € 1 telecomandato radiologico digitale, 1 ortopantomografo Cone Beam, 1 risonanza magnetica 1,5 T, 3 ecotomografi multidisciplinari (Ecografia internistica e Clinica pediatrica), 1 Ecocardiografo 3D.
Da citare, infine, anche il progetto per dare nuova vita all’ex istituto di ricerca “Mario Negri Sud” di Santa Maria Imbaro. La Asl intende trasformarlo in una “Cittadella dei servizi” con Siesp, Sian, centro di formazione e altri uffici.
Il documento ora dovrà essere approvato dal comitato ristretto dei sindaci composto da Diego Ferrara (Chieti, presidente), Massimo Tiberini (Casoli), Giulio Borrelli (Atessa), Leo Castiglione (Ortona) e Francesco Menna (Vasto) che ascolteranno i pareri dell’assemblea. Durante quella di ieri non è mancata qualche perplessità sollevata soprattutto dai sindaci dei comuni delle zone montane come Fara San Martino e Lama dei Peligni.
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